SvizzeraIl PS mette in guardia dal calo del potere d'acquisto dei pensionati
ats
24.6.2022 - 18:50
Riunito venerdì a Neuchâtel, il Consiglio di partito del PS ha adottato una risoluzione per una completa compensazione del rincaro attuale nelle rendite AVS per il 2023.
ats
24.06.2022, 18:50
24.06.2022, 18:54
SDA
Secondo il «parlamentino» socialista, senza contromisure i pensionati potrebbero subire una perdita del potere d'acquisto di oltre 1'000 franchi negli anni dal 2021 al 2023.
Il Consiglio federale e il Parlamento dovrebbero agire rapidamente e adoperarsi affinché il mandato costituzionale fissato dal popolo svizzero venga soddisfatto, si legge nella risoluzione. Occorre aumentare le rendite dell'Assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS) a partire dal primo gennaio 2023 puntando su una piena compensazione del rincaro.
Il PS ha ricordato nella risoluzione che le rendite AVS ammontano in media a 1'800 franchi, mentre le rendite medie della cassa pensioni raggiungono a mala pena i 1'700 franchi. Il potere d'acquisto dei pensionati non può essere ancor indebolito. Per la prima volta, dal 2023 si corre il rischio di una perdita reale delle rendite.
Una seconda risoluzione accolta oggi chiede che tutti i rifugiati in Svizzera siano trattati alla stessa maniera, indipendentemente dalla loro origine o situazione sociale. Mentre i rifugiati ucraini ottengono immediatamente lo statuto di protezione S, la maggior parte di quelli provenienti da Paesi in guerra come l'Afghanistan e la Siria vivono spesso durante anni con uno statuto di ammissione provvisoria, deplora il PS, secondo il quale questa situazione deve cambiare.
Presa di posizione sull'Europa
La sessantina di membri del Consiglio del partito ha pure approvato a larga maggioranza una presa di posizione sull'Europa, all'attenzione del Congresso del PS, a cui spetta la decisione finale. Il PS svizzero propone di riprendere immediatamente i negoziati con l'UE e di suddividerli in due tappe: in un primo tempo, si preconizza di negoziare un accordo di stabilizzazione di una durata di cinque anni, che regolamenterà la partecipazione agli accordi di cooperazione e un'estensione del contributo svizzero alla coesione.
In un secondo tempo, a partire dal 2023, dovranno essere avviati trattative per un accordo di associazione con l'UE che regolerà l'accesso al mercato interno e le questioni istituzionali. «Con la road map per l'Europa, è stata scelta una via a tappe per uscire dalla fase di stallo attuale», scrivono i socialisti.
Per il partito, tuttavia, la miglior opzione resta tuttavia «un'adesione ben negoziata all'UE». A suo avviso, i vantaggi supererebbero chiaramente gli inconvenienti.