Unità di materia Ricorso del POP vodese contro la RFFA

ATS

20.5.2019 - 16:22

RFFA: pronto ricorso su unità di materia, sarà inoltrato giovedì (foto simbolica)
RFFA: pronto ricorso su unità di materia, sarà inoltrato giovedì (foto simbolica)
Source: KEYSTONE/GABRIEL MONNET

Il ricorso che chiede l'annullamento del progetto di riforma fiscale e del finanziamento dell'AVS (RFFA), approvato domenica in votazione, è pronto: sarà inviato giovedì al Consiglio di Stato vodese.

Lo annuncia Pierre Chiffelle, l'avvocato del Partito operaio popolare (POP) all'origine della contestazione del voto.

L'esecutivo vodese avrà poi 10 giorni di tempo per decidere. Se questi boccerà il ricorso o lo giudicherà irricevibile, i ricorrenti potranno rivolgersi al Tribunale federale.

Un collegamento non sempre evidente

Per argomentare la sua posizione il POP si basa su un documento dell'Ufficio federale di giustizia (UFG). Il 31 maggio 2018 i funzionari federali avevano spiegato a una commissione del Consiglio degli Stati che i due oggetti riguardano campi materiali diversi e che il loro «rapporto di collegamento non appare sempre evidente». Più avanti nel testo, gli esperti dell'UFG affermavano che combinare «la nuova normativa sulla tassazione delle imprese con quella sul finanziamento AVS sarebbe senza dubbio stato un caso limite».

La battaglia sul tema si annuncia accanita. «L'UFG ha ritenuto che l'unità di materia non è violata», aveva detto da parte sua il consigliere federale Ueli Maurer, al momento del lancio del progetto nel febbraio 2019, basandosi sullo stesso testo. «Occorre tener conto del fatto che i progetti di legge spesso risultano dalla ricerca di compromessi politicamente sostenibili e che questa funzione specifica del legislatore deve essere presa in considerazione», scriveva infatti l'UFG. L'Ufficio di giustizia aggiungeva che un tale argomento «sarebbe nel complesso difendibile».

Un caso simile nel 2011 a Neuchâtel

Il POP si basa anche su una sentenza del Tribunale federale del 2011 quando aveva annullato nel canton Neuchâtel un'iniziativa popolare per la creazione di strutture d'accoglienza destinate ai bambini, nonché un contro-progetto sul medesimo argomento, legato ad una revisione della fiscalità delle imprese. A causa di un compromesso raggiunto in seno al Gran consiglio, questi ultimi due oggetti non avrebbero potuto essere adottati indipendentemente l'uno dall'altro.

Secondo la Corte suprema, questo modo di fare era incompatibile con la libertà di voto: esso avrebbe infatti costretto i cittadini a votare per un oggetto al quale sono contrari, per permettere l'adozione del secondo. Il procedimento era pure contrario al principio dell'unità di materia: l'accoglienza dei bambini non aveva alcun nesso materiale con la revisione di disposizioni fiscali, costatano i giudici federali.

Non permettendo ai cittadini di esprimersi in modo «libero, fidato e sicuro», il TF aveva sostenuto di non aver avuto «altra soluzione» che di annullare la convocazione alle urne.

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