BERNA
Una riforma con "conseguenze gravi", addirittura "pericolose", una serie di "pseudoproposte": la vasta revisione relativa alla patente di guida auspicata dal Consiglio federale non soddisfa nessuno degli ambienti interessati.
Nella procedura di consultazione in merito, che si è chiusa oggi, numerose organizzazioni chiedono una versione più snella del progetto.
Quest'ultimo, formalmente elaborato dall'Ufficio federale delle strade (USTRA), di 187 pagine, è molto ampio. Prevede in particolare la possibilità di ottenere il patentino di allievo conducente al compimento dei 17 anni, in modo da potersi presentare all'esame pratico a 18 anni.
Per l'esecutivo, la formazione andrebbe inoltre migliorata, semplificata a livello amministrativo e resa finanziariamente più accessibile. La Svizzera dovrebbe far proprie numerose direttive dell'Unione europea.
Tra gli attori che hanno partecipato all'indagine conoscitiva, non ve n'è neppure uno che sostenga il progetto senza riserve. Lo spettro dei cambiamenti previsti è talmente esteso da non poter raccogliere un'unanimità di vedute.
I principali avversari sono i maestri di guida. A loro avviso, due misure in particolare sono pericolose: la sostituzione, nella formazione continua, della seconda giornata di corsi con due ore da effettuare da un monitore; e il permesso di accedere al volante sin dai 17 anni. Queste novità produrranno "più incidenti, feriti e morti", avvertono.
Per i maestri, i due giorni obbligatori di formazione continua costituiscono l'opportunità di influenzare in modo duraturo la guida dei nuovi conducenti. Non ha senso, con l'abbassamento di un anno dell'età per mettersi al volante, riversare 40'000 guidatori inesperti supplementari sulle strade. Gli incidenti che coinvolgono giovani adulti sono già oggi fin troppo frequenti, sostiene l'Associazione svizzera dei maestri conducenti (ASMC).
La Svizzera è esemplare in materia di sicurezza stradale: l'USTRA avrebbe dovuto limitarsi a presentare riforme puntuali chiare e fondate piuttosto di un catalogo di misure incompiuto e dispersivo, aggiunge l'ASMC.
Le obiezioni del Touring club svizzero (TCS), che condivide la riduzione a un giorno della formazione continua e l'abbassamento a 17 anni dell'età per il patentino, riguardano in particolare tre aspetti: le due ore obbligatorie di corsi individuali con un maestro per esercitare la frenata e la guida rispettosa dell'ambiente; l'obbligo di attestare, prima dell'esame pratico, un'esperienza di guida accompagnata di un periodo di dodici mesi per i giovani di meno di 25 anni; e l'autorizzazione, per le persone che hanno superato l'esame pratico con un veicolo con cambio automatico, di guidare automobili con cambio manuale.
Pure controversa risulta la proposta di sopprimere i corsi per prestare i primi soccorsi. L'Automobile club svizzero (ACS) è assolutamente contrario: per salvare una vita, le misure prese nei primi minuti sono decisive, sostiene l'associazione. L'ASMC è dello stesso parere: i corsi si giustificano se, per merito loro, anche una sola persona ha avuto salva la vita. Per le stesse ragioni l'abolizione dei corsi è bocciata anche dall'Ufficio prevenzione infortuni (upi).
Il provvedimento è invece benvenuto per l'Associazione dei servizi della circolazione (asa) cantonali, che non vede più l'utilità di un corso pratico obbligatorio per gli aspiranti conducenti, ma chiede che questo aspetto sia eventualmente integrato nell'esame teorico.
Ora tocca al Consiglio federale decidere sulla forma definitiva del progetto. Stando ai piani dell'USTRA, i provvedimenti dovrebbero entrare in vigore tra metà 2019 e inizio 2020.
I costi e i bisogni in personale della riforma per Confederazione, Cantoni ed esperti del traffico potranno essere stabiliti precisamente solo dopo la decisione governativa.
Tornare alla home page