Energia Rischi di penuria, Cantoni per un accordo tecnico con l'UE

ats

31.3.2022 - 16:21

Bisogna assolutamente evitare che le centrali a gas facciano concorrenza allo sviluppo delle energie rinnovabili, afferma Roberto Schmidt, responsabile del Dipartimento vallesano delle finanze e dell'energia.
Bisogna assolutamente evitare che le centrali a gas facciano concorrenza allo sviluppo delle energie rinnovabili, afferma Roberto Schmidt, responsabile del Dipartimento vallesano delle finanze e dell'energia.
Keystone

I Cantoni sono pronti a sostenere la Confederazione in materia di sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità e gas. Allo stesso tempo, chiedono al Consiglio federale di avviare negoziati per un accordo puramente tecnico sull'elettricità con l'Unione europea.

Keystone-SDA, ats

La Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (EnDK) ha discusso le attuali sfide del mercato con la consigliera federale Simonetta Sommaruga, direttrice del Dipartimento federale dell'energia (DATEC), durante una sessione plenaria tenuta oggi a Berna. I Cantoni forniranno sostegno alla Berna federale «nella misura delle loro possibilità», indica un comunicato diramato dall'EnDK.

La Conferenza accoglie con favore i piani del Consiglio federale di prevedere centrali a gas di riserva in caso di penuria, ma insiste sul fatto che questi impianti dovrebbero essere utilizzati solo come soluzione di riserva in caso di emergenza.

«Bisogna assolutamente evitare che queste centrali facciano concorrenza allo sviluppo delle energie rinnovabili», afferma, citato nella nota, Roberto Schmidt (Partito cristiano-sociale), membro del comitato dell'EnDK e responsabile del Dipartimento vallesano delle finanze e dell'energia.

Negoziati con Bruxelles

I direttori cantonali dell'energia chiedono poi al Consiglio federale di avviare negoziati con l'Unione europea per un accordo meramente tecnico sull'elettricità, «senza accesso ai mercati in un primo tempo». A loro avviso, il contesto dell'aggressione russa dell'Ucraina apre nuove prospettive per una tale intesa con Bruxelles.

Un accordo sarebbe nell'interesse comune, poiché la Svizzera dà un contributo importante alla stabilità della rete europea, ampiamente interconnessa. Ad esempio, Swissgrid (la società incaricata della gestione della rete svizzera di trasmissione della corrente) ha giocato un ruolo cruciale nell'integrazione della rete elettrica ucraina nella rete europea continentale. Inoltre, con le sue centrali idroelettriche ad accumulazione, la Svizzera offre alternative alle centrali europee a gas destinate a coprire i picchi di consumo e funzionanti con gas russo, si legge nel comunicato.

Legge sul CO2

I direttori cantonali dell'energia hanno anche adottato la loro posizione in merito alla consultazione sulla revisione della Legge sul CO2. Sostengono la proposta del Consiglio federale e in particolare l'aumento dell'attribuzione parziale della tassa sul CO2. Tuttavia, la Conferenza intercantonale chiede che il limite massimo di 420 milioni di franchi per il Programma Edifici sia abolito, in modo che le entrate supplementari siano realmente disponibili per il risanamento energetico degli immobili e la sostituzione dei sistemi di riscaldamento elettrico e ad energie fossili.

Con il Programma Edifici, Confederazione e i Cantoni vogliono ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 del parco immobiliare.