Svizzera/Medio OrienteSchneider-Ammann in MO: pace e dinamismo imprenditoriale
ATS
2.11.2017 - 12:48
Fine settimana intenso quello di Johann Schneider-Ammann in Medio Oriente: ieri il consigliere federale ha discusso di formazione professionale e di sviluppo economico con alcuni membri del governo palestinese.
Oggi invece ha affrontato il tema della pace nella regione con il presidente israeliano Reuven Rivlin.
In un'intervista concessa all'ats al termine dell'impegnativa giornata in Israele, il ministro dell'economia ha sottolineato il ruolo della Svizzera nella regione, riferendosi in particolare ai cosiddetti "mandati in qualità di potenza protettrice", in base ai quali Berna funge per esempio da canale di comunicazione tra Iran e USA e tra Iran e Arabia Saudita.
Il presidente Rivlin ha rivolto un invito a Schneider-Ammann, affinché la Svizzera aiuti "a pacificare la regione". Le tensioni in Medio Oriente si sono acuite a causa della guerra in Siria. Il capo di Stato israeliano non ha espresso una richiesta concreta di "buoni uffici" della Svizzera, ha precisato il consigliere federale: "Ha chiesto di contribuire a rendere il mondo più pacifico e io gli ho offerto i nostri buoni uffici".
Contrattempo alla Spianata delle Moschee
Prima di incontrare il presidente di Israele, in mattinata Schneider-Ammann si è recato al Monte del Tempio, o Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, dove è incappato in un contrattempo. I poliziotti israeliani hanno infatti rifiutato di autorizzare il personale di sicurezza elvetico, armato, ad accedere al luogo anche se aveva il permesso delle autorità di portare armi. In attesa di una soluzione il consigliere federale e la sua delegazione, che conta circa 40 persone, hanno aspettato nei pressi della Porta dei Leoni, l'unica aperta sulla parte est delle mura della città vecchia di Gerusalemme.
Infine è stato raggiunto un compromesso: due guardie personali elvetiche hanno potuto accompagnare, senza armi, il capo del Dipartimento federale dell'economia (DEFR), mentre gli altri hanno dovuto attendere all'entrata, tenendo le armi dei loro colleghi. Schneider-Ammann ha quindi visitato la Spianata, con la Cupola della Roccia e la moschea Al-Aqsa. Il ministro ha mantenuto la calma: "quanto avvenuto non mi ha veramente innervosito", ha dichiarato all'ats, precisando tuttavia che una cosa simile non gli era mai accaduta.
Insediamenti illegali
Dal Monte del Tempio il consigliere federale ha potuto osservare la zona di Gerusalemme Est, teatro di scontri tra israeliani e palestinesi. A questo proposito, durante l'incontro con il presidente dello Stato Ebraico, ha colto l'occasione per ricordare che Israele deve rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale e ha ribadito che per la Svizzera gli insediamenti israeliani nei territori occupati sono illegali.
I due hanno poi discusso di innovazione e ricerca, focalizzandosi sulle startup: Israele è infatti la Silicon Valley del Medio Oriente e la Svizzera non nasconde il suo interesse in merito. Schneider-Ammann, che aveva in programma anche un incontro con il ministro dell'economia Eli Cohen, ha tra l'altro sottolineato l'alta quota di donne attive in professioni tecniche e scientifiche in Israele: "una percentuale decisamente superiore alla nostra".
Ieri nei Territori
Ieri, nella sua prima giornata di visita, Schneider-Ammann si è recato nei Territori palestinesi, all'università di Bir Zeit nei pressi di Ramallah, dove ha espresso il suo rispetto per gli imprenditori palestinesi.
Per essere innovativi ci vuole ovunque coraggio, ma la situazione è ancora più complicata nei Territori occupati, ha affermato. Ci vuole coraggio per lanciare nuove imprese ed esporsi ai rischi dell'imprenditorialità, "ma qui, voi dovete affrontare dei rischi nelle condizioni estreme dell'occupazione", ha aggiunto, precisando "il vostro coraggio e la vostra determinazione meritano il mio rispetto".
Schneider-Ammann ha anche incontrato il vice primo ministro palestinese Ziad Abu Amr, la ministra dell'economia Abeer Odeh e il capo della diplomazia Riad al-Malki. Al centro dei colloqui vi sono stati i temi della formazione e in particolare di quella professionale, le relazioni bilaterali e le difficoltà economiche nei territori occupati.
Le relazioni scientifiche tra Svizzera e Territori palestinesi sono modeste, secondo il Dipartimento federale dell'economia (DEFR). Esistono tuttavia progetti di ricerca interessanti, in particolare tra alcuni istituti svizzeri e l'università di Bir Zeit.
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