Servizio pubblico Sindacati, no a peggioramenti alla Posta

ATS

14.5.2020 - 11:16

Nel centro di smistamento di Zurigo-Mülligen il lavoro non manca mai.
Nel centro di smistamento di Zurigo-Mülligen il lavoro non manca mai.
Source: KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA BELLA

Sì alla «Posta di domani», ma le condizioni di lavoro devono essere quelle di oggi, non peggiorare: è la reazione di Syndicom alla nuova strategia presentata oggi dal gigante giallo.

Un altro sindacato, Transfair, avverte: senza il personale non si va da nessuna parte.

L'esperienza passata mostra che i dipendenti e il mondo politico non devono fidarsi esclusivamente delle promesse dei vertici aziendali, scrive Syndicom in un comunicato odierno. In passato al comparto RetePostale – che dovrebbe diventare un'unità giuridica indipendente – erano state ascritte in modo mirato perdite con lo scopo di legittimarne lo smantellamento. Per quanto riguarda l'unione delle prestazioni logistiche, lettere e pacchi, vi saranno sinergie in termini di utile, ma sussiste il pericolo che le condizioni di lavoro vigenti vengano messe in discussione.

«Negli scorsi anni il personale ne ha già passate abbastanza, sia con lo sfoltimento della rete degli uffici postali sia a seguito dello scandalo delle sovvenzioni presso AutoPostale», continua l'organizzazione. Syndicom si aspetta che vengano fissati paletti precisi alla ristrutturazione prevista: ad esempio il contratto collettivo di lavoro (CCL) deve mantenere invariata la sua validità per tutte le nuove divisioni e società della Posta.

«Le promesse non basteranno: insisteremo sugli obblighi e anche la politica farà bene a sancire per legge i diritti della popolazione», afferma il responsabile settoriale di Syndicom Matteo Antonini, citato nel comunicato.

Anche per il sindacato Transfair è fondamentale che la Posta punti a una garanzia dei posti di lavoro a lungo termine e che prenda sul serio il suo obbligo di assistenza come datore di lavoro. Le condizioni quadro, in termini di diritto del personale, vengono peraltro giudicate «fortunatamente ideali». Grazie ai buoni CCL con garanzie di impiego e ai piani sociali, i collaboratori sono ben tutelati, sostiene René Fürst, responsabile della categoria Posta/Logistica, in una nota.

Nonostante queste condizioni, però, c'è ancora molto da fare. «Un riorientamento può funzionare solo ed esclusivamente se i collaboratori e la dirigenza avanzano uniti nella stessa direzione», si dice convinto Transfair. È necessario che vengano coinvolti attivamente i partner sociali, certo, ma anche che trovino ascolto le richieste del personale.

Inoltre, la Posta deve far sì che tutti i collaboratori siano accompagnati nel miglior modo possibile e che si metta a loro disposizione tutto ciò di cui hanno bisogno per il futuro, come ad esempio programmi di formazione continua.

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