PandemiaTracciamento, salgono i casi in cui il luogo di contagio resta ignoto
falu, ats
14.2.2021 - 14:00
Il sistema di tracciamento è un fallimento: nell'87% dei casi di coronavirus, il luogo di contagio è incerto. È quanto indicano oggi i domenicali «Le Matin Dimanche» e «SonntagsZeitung», basandosi su un documento interno dell'Amministrazione federale.
Quest'ultimo, sostengono i due giornali del gruppo Tamedia, analizza i dati dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) relativi a oltre 100'000 contaminazioni di Covid-19 monitorate tra inizio 2020 e fine gennaio 2021 in sei cantoni: Argovia, Basilea Città, Basilea Campagna, Friburgo, Grigioni e Neuchâtel.
Inizialmente si sospettava che i luoghi di contagio fossero sconosciuti nel 50% dei casi, mentre i numeri ora – quasi nove casi su dieci – sono decisamente più elevati. È plausibile, spiegano i domenicali, che l'arrivo improvviso della seconda ondata abbia ridotto la precisione del tracciamento.
La sfera privata sotto accusa
L'analisi dell'Amministrazione federale, per quanto riguarda i luoghi di contaminazione attestati, mostra che il 43% dei contagi avviene nella sfera privata. Seguono il luogo di lavoro (23%), le case di cura (9%) e gli assembramenti (7%).
Commerci e ristoranti, dal canto loro, sono responsabili unicamente del 2% dei casi. Ciò contraddice le osservazioni fatte nelle scorse settimane secondo le quali se ristoranti e negozi chiudono, il numero di casi diminuisce, scrivono i due settimanali.
Per Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), citato dai domenicali, l'analisi fornisce prove sufficienti per giustificare un rapido allentamento delle misure e delle chiusure – ad esempio per negozi e ristoranti – finora imposte dalle autorità, poiché «non c'è alcuna prova che misure così severe siano necessarie».