Il sondaggio SSRVotazioni: risicate maggioranze per la riforma della LPP e l'iniziativa sulla biodiversità
mc, ats
16.8.2024 - 06:00
Sia l'iniziativa per la biodiversità che la Riforma LPP avrebbero ottenuto una risicata maggioranza se si fosse votato a inizio agosto, stando al sondaggio realizzato dall'istituto gfs.bern per conto della SSR.
mc, ats
16.08.2024, 06:00
16.08.2024, 09:58
SDA
Il 51% delle persone interrogate avrebbe votato sì o tendenzialmente sì all'iniziativa popolare «Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)». I contrari sarebbero stati il 43%. La Riforma della LPP avrebbe invece ottenuto una maggioranza relativa con il 49% dei consensi, mentre il 39% si sarebbe espresso contro.
Donne e cittadini a favore della biodiversità
Per quanto riguarda l'appartenenza politica, una chiara maggioranza di simpatizzanti del PS e dei Verdi sostiene l'iniziativa e anche il 67% dei Verdi liberi è favorevole o tendenzialmente favorevole.
La maggioranza dei sostenitori del Centro invece respinge il testo, ma l'opposizione più netta si registra fra i simpatizzanti del PLR e dell'UDC. Con il 51% di sì, le persone non affiliate a un partito sono tendenzialmente a favore.
Emergono chiare differenze anche in base al sesso e al tipo di area residenziale. La maggioranza degli uomini e delle persone che vivono in campagna è contraria all'iniziativa, mentre le donne e le persone che vivono negli agglomerati urbani sono propensi a votare sì.
Se si considera la ripartizione linguistica, l'iniziativa gode attualmente del maggior sostegno nella Svizzera francese: il 57% è favorevole e piuttosto favorevole. Nella Svizzera italiana l'iniziativa è sostenuta dal 51%, mentre nella Svizzera tedesca solo il 49% è favorevole.
LPP: ancora molti indecisi
Per quanto la Riforma LPP solo il 44% degli intervistati ha espresso intenzioni di voto certe, mentre il 12% – una percentuale relativamente alta – era ancora del tutto indeciso.
«Con le principali campagne elettorali in corso si prevedono cambiamenti, in particolare tra gli indecisi o tra coloro che hanno solo tendenzialmente preso una decisione», affermano gli autori del sondaggio.
A livello di regioni linguistiche, la Svizzera italiana è quella dove il sostegno alla Riforma è più ampio (54% sì o tendenzialmente sì) , segue di poco la Svizzera tedesca (52%) mentre in Romandia la proposta convince meno (43%).
L'orientamento politico è il principale fattore nelle scelte di voto per questo oggetto. Gli elettori vicini ai Verdi liberali, al Centro e al PLR erano chiaramente a favore del progetto.
I simpatizzanti del PS erano in maggioranza contrari al progetto, anche se con percentuali sorprendentemente basse (32% assolutamente contro e 19% piuttosto contro).
Tra i Verdi, il 42% era favorevole e il 38% contrario. Le persone non affiliate a un partito propendono per il Sì, così come coloro che sono vicini all'UDC.
Esito molto incerto
Gli argomenti del Comitato a favore della riforma sono condivisi da dalla maggioranza delle persone intenzionate a votare sì. Secondo gli autori del sondaggio però l'argomentazione più efficace viene dal campo avverso: il 51% si schiera con gli oppositori della riforma e la descrive come una truffa, perché i lavoratori pagherebbero contributi più alti per ricevere poi una pensione più bassa.
La contro-argomentazione più condivisa è che, data l'inflazione e gli alti tassi di interesse, una riduzione delle pensioni sarebbe ingestibile per molte persone (65% tendenzialmente/fortemente d'accordo).
L'esito della votazione è molto incerto perché le maggioranze sono labili, le parole d'ordine dei partiti sono rispettate solo al centro dello spettro politico e il progetto è complesso, metto in guardia gli autori.
Su questo oggetto in votazione – contrariamente all'Iniziativa sulla biodiversità – il sondaggio SSR differisce totalmente da quello Tamedia reso noto ieri, che pronostica un 33% di consensi, contro 59% di voti contrari e 8% di indecisi.
Il primo sondaggio SSR sulle votazioni del 22 settembre è stato condotto dall'istituto di ricerca gfs.bern tra il 29 luglio e il 12 agosto su 12'332 aventi diritto di voto. Il margine di errore statistico è del +/- 2,8%.