Studio Gli svizzeri restano distanziati dai vicini, ma danno loro fiducia

pl, ats

2.8.2022 - 11:59

Rapporti di vicinato: svizzeri piuttosto distanziati, ma pronti ad aiutare in caso di bisogno (immagine d'illustrazione)
Rapporti di vicinato: svizzeri piuttosto distanziati, ma pronti ad aiutare in caso di bisogno (immagine d'illustrazione)
Keystone

In Svizzera la maggior parte delle persone ha rapporti piuttosto distanziati con i propri vicini, ma ha comunque una marcata predisposizione ad accordare loro fiducia. Questa la conclusione di uno studio dell'Istituto Gottlieb Duttweiler (GDI) di Rüschlikon (ZH).

Keystone-SDA, pl, ats

Dallo studio pubblicato oggi, intitolato «Gentile vicino/a» e commissionato dal Percento culturale Migros, emerge inoltre che in Ticino e nella Svizzera romanda il concetto di vicinato ha un'accezione più ampia rispetto alla Svizzera tedesca.

Differenze regionali

Mentre il 59% degli abitanti della Svizzera tedesca considera come vicini solo le persone che vivono nello stesso palazzo o nelle case adiacenti, in Svizzera romanda e in Ticino, rispettivamente il 33% e il 37% annoverano l'intero quartiere nel proprio vicinato. «Le interazioni con i vicini – scrive il GDI in una nota – avvengono pertanto prevalentemente in modo estemporaneo con incontri sulle scale o nelle vie del quartiere».

Più in generale, dallo studio emerge che solo il 12% degli intervistati dichiara di conoscere molto bene i propri vicini. Tuttavia, i tre quarti degli svizzeri si sentono sicuri nel proprio vicinato e quasi il 90% dichiara di fidarsi dei propri vicini.

Questa fiducia si riflette nelle azioni quotidiane. La maggior parte degli intervistati è in effetti pronta a dare una mano se necessario: le piccole attenzioni e i favori vanno dal prestare ingredienti o utensili da cucina, cosa che fa più di due terzi degli intervistati (67%), all'annaffiare le piante (48%) e fino al prendersi occasionalmente cura dei bambini e degli animali domestici (26%).

Per metà vicini «distanziati»

Gli autori dello studio hanno identificato quattro diverse tipologie di vicini: i distanziati, le persone in cerca di ispirazione, quelle che coltivano le relazioni e quelle orientate ai valori.

La prima categoria rappresenta circa il 47% delle persone: nonostante il desiderio di mantenere una distanza con i propri vicini, queste persone tendono ad avere rapporti cordiali e sono disponibili in caso di necessità.

La seconda tipologia che compare con più frequenza (30%) è quella delle persone in cerca di ispirazione. Si tratta di individui che guardano con favore alle differenze e alla diversità e apprezzano un vicinato eterogeneo, cercando incontri e scambi all'insegna del rispetto e della solidarietà.

Il terzo gruppo – ossia le persone che apprezzano un senso di comunità e vicinanza – comprende circa il 14% della popolazione. La quarta categoria (10%) riguarda infine persone che vogliono condividere gli stessi valori: piuttosto che allacciare relazioni strette, queste persone preferiscono la distanza e il comportamento rispettoso.

Impatto moderato del Covid

Lo studio, basato su un campione di 1'021 persone di età compresa tra i 15 e i 79 anni intervistate online, mostra anche che l'epidemia da coronavirus non ha cambiato radicalmente le relazioni tra vicini. La fine delle restrizioni ha portato a un ritorno alle abitudini quotidiane.

Tuttavia, gli autori evidenziano un leggero cambiamento: durante i periodi di didattica a distanza, i vicini erano più tolleranti nei confronti dei bambini che gridavano o giocavano.

La settimana scorsa, l'assicuratore Axa ha tuttavia tracciato un quadro più sfumato: tra il 2019 e il 2020, le richieste di risarcimento relative alle liti di vicinato sarebbero aumentate di un terzo, ha indicato Axa a Keystone-ATS. La pandemia non sarebbe responsabile di nuovi conflitti, ma le persone sarebbero più sensibili ai fattori di disturbo perché hanno trascorso più tempo a casa.