Ammonimento TF Il TF: «Le targhe non sono vessilli per convinzioni personali o rivendicazioni politiche»

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4.2.2022 - 12:10

Immagine d'illustrazione
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Le targhe d'immatricolazione sono certificati ufficiali destinati in particolare a garantire la sicurezza stradale e non posso «servire da vessilli per convinzioni personali o rivendicazioni politiche». Lo ha ribadito il Tribunale federale respingendo il ricorso di un automobilista francese, condannato per aver viaggiato in Svizzera con targhe dello «Stato di Savoia».

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In prima istanza, la giustizia ginevrina ha inflitto all'uomo una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere di 60 franchi sospese e al pagamento di multe di 600 e 150 franchi per aver utilizzato targhe contraffatte.

In almeno tre occasioni, nel 2018 e 2019, il ricorrente ha guidato sulle strade del Cantone con targhe che invece degli identificatori francesi e dipartimentali, portavano la dicitura e il simbolo dello «Stato di Savoia», oltre a un adesivo «SE» sul retro del veicolo. La Corte d'appello di Ginevra ha anche ordinato la confisca e la distruzione delle targhe in questione.

In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale conferma la condanna e ricorda che i veicoli stranieri sono ammessi in Svizzera solo se muniti di targhe valide nel paese d'immatricolazione. Dal 2009, le targhe francesi includono, oltre al numero di immatricolazione, il simbolo europeo e la lettera «F» su sfondo blu, il numero del dipartimento e un identificatore territoriale scelto liberamente dal titolare.

«Savoia come uno Stato sovrano»

Nel ricorso, l'automobilista ha affermato di considerare la Savoia come uno Stato sovrano e ha invocato la libertà di opinione e il diritto dei popoli all'autodeterminazione. Ha spiegato di aver ottenuto le targhe dalla «Direction aux affaires savoisiennes» (DAS), un'associazione privata il cui scopo è «la promozione e la difesa degli interessi della Savoia nel territorio delimitato dai contrassegni di confine che mostrano la croce di Savoia».

La DAS rilascia anche documenti che permettono agli abitanti della Savoia «di far riconoscere il loro popolo» (carte d'identità, passaporti, documenti di stato civile ecc.). Le targhe sono fabbricate da una società riconosciuta dalle autorità francesi e, ad eccezione degli elementi di fantasia, corrispondono alle norme tecniche nazionali.

Per il Tribunale federale la dicitura «Stato di Savoia» permette di dedurre l'origine francese, ma questa conclusione non è ovvia ovunque in Svizzera. I giudici di Mon Repos hanno anche sottolineato che le lettere «SE» corrispondono allo Stato Libero d'Irlanda, esistito tra il 1922 e il 1937. La Corte di diritto penale ricorda infine che le targhe, in quanto documenti ufficiali, non devono servire per esprime convinzioni o rivendicazioni politiche.