Svizzera Più tempo ai dislessici per gli esami d'ammissione a veterinaria? Serve una perizia

zs, ats

7.5.2024 - 17:19

Il Tribunale federale si è espresso sul tema della dislessia. (Immagine d'archivio).
Il Tribunale federale si è espresso sul tema della dislessia. (Immagine d'archivio).
Keystone

Una perizia deve mostrare se è possibile concedere un supplemento di tempo alle persone dislessiche per dare l'esame d'ammissione agli studi di veterinaria.

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Lo ha deciso il Tribunale federale (TF) rinviando alla giustizia bernese il dossier riguardante il caso di una studentessa.

Una minoranza di due giudici ha argomentato che concedere tempo supplementare in questo caso non è possibile, perché andrebbe a vanificare uno degli obiettivi del test: capire se si è in grado di lavorare sotto stress e con un tempo ridotto a disposizione.

La maggioranza dei giudici è però dell'opinione che una tale affermazione deve essere provata attraverso una perizia specialistica indipendente. La giustizia bernese dovrà quindi incaricarsi di far effettuale un'analisi approfondita e in seguito provvedere a un nuovo giudizio.

Testate diverse capacità

I test di ammissione sono effettuati dalle facoltà di veterinaria per assegnare i limitati posti a disposizione per gli studenti (Numerus clausus). È il caso anche dell'Università di Berna, dove la giovane ha effettuato il test nel luglio 2021.

Fra le altre cose, questi esami servono a determinare la capacità di pensiero logico, la velocità, la memoria, la capacità di comprensione dei testi e la conoscenza di formule matematiche dei candidati. Secondo l'Università, concedere tempo addizionale a aspiranti studenti dislessici falserebbe il risultato e la classifica finale.

Pari opportunità

Il test non è oggetto del ricorso della giovane donna. Nonostante questo, la presidente della Corte si è chiesta se sia accettabile l'esistenza di un esame che non tiene conto delle difficoltà di una persona.

A detta della presidente, è chiaro che tempo aggiuntivo avrebbe creato in questo caso pari opportunità, andando incontro ai principi riguardanti la discriminazione sanciti nella Costituzione. La Svizzera è poi oltretutto tenuta, a causa di accordi internazionali, a impedire la discriminazione dei disabili. I giudici di minoranza hanno invece evidenziato il rischio di eccessiva compensazione.

Per la prima volta nella storia del tribunale, il dibattito pubblico è stato tradotto nella lingua dei segni.