Giustizia TF: restano congelati beni in Svizzera di un cugino di Assad

ATS

2.11.2017 - 12:38

I fondi collocati in Svizzera dal miliardario siriano Rami Makhlouf (nella fotografia), cugino del presidente Bashar al-Assad, restano congelati.
I fondi collocati in Svizzera dal miliardario siriano Rami Makhlouf (nella fotografia), cugino del presidente Bashar al-Assad, restano congelati.
SDA

Restano congelati i fondi collocati in Svizzera dal miliardario siriano Rami Makhlouf, cugino del presidente Bashar al-Assad. Il Tribunale federale (TF) ha respinto un ricorso dell'uomo e confermato una decisione del Dipartimento federale dell'economia.

Una sentenza dello stesso tenore era stata emessa nel giugno del 2015 dal Tribunale amministrativo federale (TAF). Considerato uno dei magnati più potenti della Siria, Makhlouf detiene il 40% del capitale di Syriatel, il più importante operatore di telefonia mobile del Paese. L'ammontare della somma depositata in Svizzera non è mai stato reso noto.

Dal 2011 Makhlouf figura su un annesso dell'ordinanza del Consiglio federale che precisa una serie di misure nei confronti del regime siriano. Nel documento si sottolinea come egli fornisca "finanziamenti" e "sostegno" ad Assad.

Dall'inizio della rivolta contro il presidente, Makhlouf è stato una delle figure più criticate dagli oppositori al regime. Egli ha in seguito tentato di costruirsi un'altra immagine presentandosi come principale finanziatore di una fondazione caritatevole che aiuta le vedove e gli orfani e affermando di voler cedere la sua quota di partecipazione in Syriatel.

Con la sentenza pubblicata oggi, i giudici di Mon Repos confermano la decisione del TAF. Dal momento che "è stabilito, dal punto di vista della probabilità preponderante, che Rami Makhlouf è vicino al governo siriano e che esiste il rischio che sostenga finanziariamente il governo in questione, è quindi necessario evitare che le sanzioni stabilite dai partner commerciali della Svizzera possano essere eluse sul territorio elvetico", sottolinea la Corte.

Non è la prima volta che le autorità giudiziarie federali respingono le richieste di uno dei membri della famiglia Makhlouf. Nel 2013 il TF aveva rifiutato un visto di entrata a un altro cugino del presidente siriano al-Assad, Hafez Makhlouf, che voleva incontrare il suo avvocato in Svizzera. Aveva anche confermato il blocco degli averi dello stesso Hafez e di suo padre Mohamad.

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