Ucraina Berna sconsiglia di viaggiare verso l'Ucraina. Berlino avverte Mosca

cp, ats

14.2.2022 - 16:55

Due soldati corrono al campo di addestramento Gozhsky durante le esercitazioni militari Union Courage-2022 Russia-Bielorussia in Bielorussia.. 
Due soldati corrono al campo di addestramento Gozhsky durante le esercitazioni militari Union Courage-2022 Russia-Bielorussia in Bielorussia.. 
KEYSTONE/Vadzim Yakubionak, BelTA via AP

La Svizzera è sempre più preoccupata per il rischio di un escalation militare alle frontiere dell'Ucraina. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) esorta turisti e altri viaggiatori a non recarsi nel Paese, se non per urgenze.  Intanto da Kiev il cancelliere tedesco Olaf Scholz ammonisce: «Se la Russia attacca sappiamo cosa fare». Sempre più truppe di Putin al confine.

14.2.2022 - 16:55

In una nota odierna, il DFAE rende noto che diverse compagnie aree potrebbero anche sospendere o limitare i collegamenti con l'Ucraina. In questo Paese vivono al momento 257 cittadini svizzeri.

La loro partenza rimane una scelta individuale, precisa il DFAE, secondo cui si è anche deciso di allontanare i congiunti con figli del personale attivo all'ambasciata svizzera di Kiev.

A causa della situazione molto volatile a livello di sicurezza, il DFAE ha deciso di modificare ancora i consigli di viaggio dispensati sulla sua pagina web, come già fatto la settimana scorsa. In generale, il DFAE sconsiglia anche viaggi in alcune regioni del Paese.

L'ambasciata svizzera rimane attiva

L'ambasciata svizzera a Kiev rimane aperta ed è perfettamente operativa. In tempi di tensione come questi, stando al DFAE è particolarmente importante che i cittadini svizzeri possano rivolgersi alla rappresentanza elvetica in caso di necessità.

Una parte consistente dei soggetti al seguito del personale dell'ambasciata ha già lasciato l'Ucraina. A causa della situazione fragile sul fronte della sicurezza, è stato anche stabilito di richiamare i famigliari del personale con figli.

Swiss continua a volare su Kiev

Per quanto riguarda Swiss, il vettore ha precisato all'agenzia di stampa AWP che mantiene i collegamenti verso Kiev. Tuttavia, la compagna evita lo spazio aereo ucraino ad eccezione di quello della capitale e segue la situazione da vicino.

A fine gennaio, Swiss aveva deciso un cambio di orario dei propri voli verso l'Ucraina affinché il personale non fosse costretto a trascorrere la notte in loco.

Scholz a Kiev: «Se la Russia attacca sappiamo cosa fare»

Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky così si è espresso: «In caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare». 

«La sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all'Ucraina avrebbe gravi conseguenze», ha aggiunto.

Truppe russe ammassate al confine

Sembrano intanto precisarsi i contorni per quel che concerne le cifre dei soldati del Cremlino presenti nella zona calda. Il Center for Defense Strategies ucraino stima infatti, come riportata dal Kyiv Independent, che «Al 12 febbraio, il numero totale di effettivi russi lungo i confini dell'Ucraina, comprese quelli in Bielorussia e nei territori occupati dell'Ucraina orientale e della Crimea, è di 87 gruppi tattici, circa 147.000 militari, compreso il personale aereo e navale». 

«Queste truppe sono dotate delle armi e dei veicoli appropriati, nonché di unità di supporto logistico e medico. Tuttavia, finora non ci sono segnali che dispongano dei rinforzi aggiuntivi necessari per un'offensiva su larga scala», aggiunge l'analisi degli esperti.

Circa 15 gruppi tattici del battaglione russo e altre unità sono in Bielorussia così come truppe del distretto militare orientale (VO) della Russia, comprese le unità della 103/ma brigata missilistica russa, armate con il sistema balistico a corto raggio Iskander.

Mar Nero, situazione in costante mutazione

Per quanto riguarda il Mar Nero, la situazione continua a cambiare a causa del rafforzamento delle capacità della flotta russa da parte delle navi della flotta del Pacifico e del Nord: dal 9 febbraio ci sono 12 grandi navi da sbarco di tutte le flotte della Federazione Russa.

E si stima – prosegue – che due brigate di marines con equipaggiamento militare possano essere caricate su queste navi da sbarco. Fino a 4.000 soldati e 250 veicoli blindati potrebbero inoltre «rappresentare una minaccia di sbarco sulla costa ucraina del Mar Nero, in particolare nella regione di Kherson.

Con le truppe aeree e aviotrasportate concentrate in Crimea, ciò potrebbe rappresentare una minaccia per le operazioni russe nell'Ucraina meridionale», conclude.

cp, ats