SvizzeraUn parlamentare su tre non conosce la posizione dei suoi elettori
mp, ats
8.9.2023 - 14:54
Un parlamentare su tre non conosce la posizione dei suoi elettori di riferimento su temi di attualità: è quanto emerge da uno studio dell'università di Ginevra (UNIGE), di cui riferisce oggi la Tribune de Genève.
mp, ats
08.09.2023, 14:54
08.09.2023, 15:41
SDA
Lo studio del professor Frédéric Varone si è svolto la scorsa primavera su un campione di oltre 4'600 cittadini, che sono stati invitati a rispondere a un questionario. «L'obiettivo era capire come funziona la democrazia rappresentativa e, più specificamente, scoprire se i rappresentanti eletti sono consapevoli delle preferenze dei loro elettori e approvano leggi che le riflettono», ha spiegato l'autore della ricerca in dichiarazioni riportate dal quotidiano romando.
Si trattava in particolare di conoscere la loro posizione rispetto ad argomenti quali l'età di pensionamento, l'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso o ancora l'acquisto di aerei da combattimento.
Parallelamente i ricercatori si sono recati a Palazzo federale per interrogare gli eletti sotto il Cupolone. Complessivamente 124 consiglieri nazionali e 27 consiglieri agli Stati hanno partecipato all'inchiesta. Le domande riguardavano gli stessi temi sui quali si sono pronunciati i loro elettori.
In seguito, è stata paragonata la percezione degli uni e degli altri. Ne è risultato che gli eletti fanno spesso stime «imprecise» sulle preferenze dei loro elettori. Lo scarto è dell'ordine del 29%. Inoltre, nel 18% dei casi, gli eletti fanno fatica a stimare il livello di approvazione dei loro elettori.
Stando allo studio, i parlamentari eletti sono influenzati da un'"inclinazione al conservatorismo» sistematica. In altri termini, essi vedono i loro elettori più conservatori di quanto lo siano in realtà. Questa constatazione è valida sia per questioni fiscali che per tematiche sociali quali l'immigrazione.
Gli eletti hanno pure tendenza a proiettare «le loro preferenze su quelle dei loro elettori», pensando «in modo errato» che questi condividono le loro posizioni. I parlamentari fanno tuttavia migliori stime su temi che sono al centro del programma politico del loro partito.
La democrazia diretta sembra essere un aiuto prezioso per i parlamentari eletti. Questi ultimi percepiscono in effetti «più correttamente le preferenze dei loro elettori su proposte politiche che sono già state sottoposte» in votazione. Il risultato degli scrutini si rivela essere una fonte d'informazione «preziosa».
Infine, i parlamentari meno bene eletti sono quelli «che fanno probabilmente più sforzi», una volta a Berna, per meglio conoscere le preferenze del loro elettorato, per paura di finire nel dimenticatoio alle prossime elezioni. Lo studio attesta quindi effetti positivi della competizione elettorale tra i candidati.