A dirlo i macellai vallesani«Un terzo dei cacciatori spara male, non vogliamo più la loro carne»
Philipp Dahm
24.9.2024
Il 30% dei cacciatori non colpisce correttamente la selvaggina, facendo così soffrire l'animale e contaminando la carne. È la critica espressa dai macellai dell'Alto Vallese che, per questo motivo, hanno deciso di non accettare più i loro animali per la lavorazione. I cacciatori, in tutta risposta, si dicono indignati.
24.09.2024, 07:19
24.09.2024, 08:22
Stefan Michel
Hai fretta? blue News riassume per te
Le macellerie dell'Alto Vallese non accettano più animali selvatici abbattuti in modo non pulito per la lavorazione.
I macellai criticano il fatto che il 30% dei cacciatori spara male, facendo soffrire l'animale e contaminando la carne.
I diretti interessati della zona contestano l'affermazione e negano che i macellai siano in grado di giudicare la qualità di un'uccisione.
L'obiettivo dei cacciatori dovrebbe essere quello di colpire l'animale al cuore o ai polmoni. Se questo non riesce loro, la preda soffre e la carne può venire contaminata, questo perché - ad esempio - il contenuto dello stomaco si distribuisce nell'addome.
Tagliare un animale abbattuto in modo improprio non è un lavoro piacevole, spiega alla «SRF»Willy Stocker, presidente dei macellai dell'Alto Vallese. Questo perché la carne viene contaminata, e quindi molta deve essere tagliata e smaltita.
Alcuni macellai sostengono che i cacciatori del Vallese siano particolarmente cattivi tiratori. E quindi, per i motivi citati sopra, in diversi si rifiutano di accettare i loro animali per la lavorazione.
I cacciatori non accettano le critiche
«Il 70% dei cacciatori è molto bravo, mentre il restante 30% rovina tutto perché preme il grilletto senza avere l'animale esattamente nel mirino», afferma Stocker.
E questo è anche in contrasto con il codice dell'Associazione nazionale della caccia, chiamata CacciaSvizzera, che prevede che un cacciatore spari solo quando è convinto di poter uccidere la selvaggina in modo adeguato.
Il presidente dell'Associazione cacciatori dell'Alto Vallese, Marc Truffer, rimanda però le critiche al mittente. A suo avviso, i macellai non possono giudicare se un animale è stato abbattuto bene o male, dato che un singolo macellaio vede solo una piccola parte della selvaggina abbattuta.
Troppi cacciatori?
Il macellaio Stocker, inoltre, è convinto che in Vallese ci siano troppi cacciatori e che, in proporzione, gli animali selvatici siano troppo pochi.
Secondo le statistiche, il Vallese ha rilasciato almeno una licenza a 2'553 cacciatori nel 2023, più altre 51 per ospiti. Nel 2015, invece, circa 2'750 persone avevano una licenza di caccia, il che era un massimo storico.
Il numero di animali abbattuti è invece oscillato tra 1'152 e 1'680 negli ultimi 15 anni, indipendentemente dal numero di licenze di caccia.