Medio Oriente UNIL: collettivo pro-Palestina, ci sono progressi

cp, ats

9.5.2024 - 17:33

I rappresentanti del movimento pro Palestina fotografati oggi nell'edificio Géopolis dell'Università di Losanna.
I rappresentanti del movimento pro Palestina fotografati oggi nell'edificio Géopolis dell'Università di Losanna.
Keystone

Gli studenti pro Palestina dell'università di Losanna (UNIL) potranno continuare la loro azione di sostegno nella sala Géopolis dell'ateneo, ma solo di giorno. Parallelamente continueranno i negoziati col rettorato, da cui sono emersi i primi segnali positivi.

Keystone-SDA, cp, ats

Quale condizione per poter dialogare, il rettorato aveva chiesto lo sgombero dell'edificio la notte, ciò che gli studenti hanno fatto ieri sera dopo aver occupato per sei giorni fila, 24 ore su 24, l'immobile.

La protesta proseguirà quindi solo di giorno, quando l'edificio è aperto per le lezioni. «La direzione dell'università ha fatto alcune concessioni dicendoci che potremo occupare l'atrio dell'edificio dalle sette del mattino alle dieci di sera», hanno annunciato oggi i rappresentanti del collettivo studentesco ai media.

Una commissione d'inchiesta

Di fronte a un centinaio di persone, gli studenti pro Palestina si sono detti soddisfatti di poter continuare le trattative con la direzione dell'ateneo, precisando che la logica del dialogo è il modo migliore per ottenere dei risultati.

Dialogo che deve aver portato i primi frutti dal momento che il collettivo ha affermato che l'UNIL ha espresso la volontà di istituire una commissione incaricata di esaminare le collaborazioni con le università israeliane.

Questa futura commissione dovrebbe poter chiedere, a loro avviso, la sospensione degli accordi di collaborazione se simili intese dovessero porre problemi d'ordine etico o relativo ai diritti umani.

Al momento non vi è tuttavia chiarezza circa struttura e composizione della commissione, ma il collettivo ha assicurato che gli studenti avranno il diritto di dire la loro in merito alla creazione di questo organismo.

I giovani hanno detto di sperare che la commissione non si rivelerà una guscio vuoto ma che tutti questi sforzi possano sfociare in azioni concrete. I rappresentanti del collettivo hanno anche sottolineato che la direzione ha promesso loro di voler creare un programma di sostegno per la ricostruzione del sistema accademico a Gaza.

Una vittoria di tappa

Per il collettivo, quanto ottenuto oggi dal rettorato rappresenta una vittoria di tappa. I giovani studenti hanno ribadito che non si «arrenderanno» e che continueranno a «fare pressione» sulla direzione per ottenere il «congelamento» della collaborazione con le università israeliane nell'attesa che la futura «commissione d'inchiesta» possa prendere le prime decisioni.

Nei prossimi giorni, il collettivo ha dichiarato che continuerà a organizzare corsi, workshop, proiezioni di film e pasti nella sala Géopolis. Queste attività saranno aperte a tutti, non solo alla comunità universitaria.

Nel frattempo a Ginevra...

Anche all'Università di Ginevra (UNIGE) prosegue l'occupazione della sala Unimail da parte degli studenti filopalestinesi. Le richieste sono simili a quelle formulate dagli studenti di Losanna, ossia la verifica delle collaborazioni con le università israeliane.

La scorsa notte, intanto, si è verificato un alterco quando tre individui hanno tentato di strappare alcune bandiere palestinesi. Il terzetto è stato allontanato dal personale di sicurezza senza che si sia arrivati allo scontro fisico, ha dichiarato Marco Cattaneo, portavoce dell'ateneo, confermando a Keystone-ATS una notizia diffusa da RTS.

UNIGE, ha spiegato Cattaneo, «deplora questo evento inaccettabile». Ciò è tanto più vero in quanto è in corso un dialogo tra la direzione dell'università e il Coordinamento studentesco per la Palestina-UNIGE (CEP-UNIGE).

I rappresentanti del CEP-UNIGE dovrebbero partecipare a una riunione del consiglio scientifico per discutere, tra l'altro, dei legami tra l'UNIGE e le sue controparti israeliane.

Gli studenti filo-palestinesi, che martedì hanno occupato la sala UniMail, chiedono la sospensione degli accordi di collaborazione tra l'UNIGE e le università e gli istituti di ricerca israeliani.

Secondo Cattaneo, «il dialogo ha funzionato bene finora» e l'UNIGE pensa che l'istituzione del consiglio scientifico «darà i suoi frutti» permettendo di affrontare «questioni fondamentali».

Grazie alla partecipazione del collettivo filo-palestinese a tale istanza, l'occupazione notturna di UniMail cesserà stasera. Sarà autorizzata solo la presenza durante l'orario di apertura dell'edificio.

Il CEP-UNIGE ha dichiarato ieri di attendere i risultati della riunione del consiglio scientifico prima di considerare la possibilità di porre fine all'occupazione notturna.