Il presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI) Valentin Vogt ritiene irrealistiche le richieste di aumenti salariali fatte dai sindacati. «Non vi sarà certamente un blocco degli stipendi, ma non vi saranno neppure aumenti astronomici».
«Quando i sindacati esacerbano le attese affermando che ciascuno otterrà tra il 5 e il 6% di aumenti, gettano fumo negli occhi», ha dichiarato Vogt in un'intervista pubblicata dal domenicale NZZ am Sonntag. In seguito alla pandemia di Covid-19, numerose imprese non hanno le capacità finanziarie per aumenti salariali generalizzati, ha sottolineato. «Gli aumenti degli stipendi si faranno anzitutto individualmente».
Il presidente dell'USI respinge al mittente l'accusa di fomentare disordini politici e sociali se le rivendicazioni salariali non saranno soddisfatte. Ciò non ha «nulla a che vedere con la realtà», ha assicurato.
Vogt ammette tuttavia che vi sia un rapporto di forze favorevole ai lavoratori. Le imprese devono imparare a convivere con questa realtà, ha aggiunto. «Colui che vuole mantenere i suoi dipendenti deve offrire loro un buon pacchetto globale».
Il responsabile padronale ritiene inoltre che gli effetti della guerra si faranno sentire ancora a lungo. «L'idea che la normalità ritornerà una volta terminato il conflitto è irrealistica», ha affermato Vogt, il quale si attende un rallentamento economico. «Una mistura tossica di fattori di incertezza sta fermentando».