La protezione del vaccino contro il Covid-19 dovrebbe durare almeno un anno: lo afferma Claire-Anne Siegrist, direttrice del centro di vaccinologia dell'ospedale universitario di Ginevra (HUG).
«L'efficacia del vaccino è garantita», ha spiegato la professoressa alla televisione RTS. «Sarebbe stata uguale anche se fosse stata misurata due anni più tardi. Nella sostanza questi tempi non cambiano nulla: a 40'000 persone sono state somministrate a caso dosi di vaccino o placebo, poi si è contato il numero di coloro che hanno sviluppato il Covid-19 nei due gruppi e si è scoperto che su 100 persone, 95 casi figuravano in quelli che avevano ricevuto il placebo. Quindi abbiamo un'efficacia che calcoliamo essere intorno al 95%, che è molto alta».
Ma visto che il vaccino necessita di due dosi, cosa succede dopo la prima iniezione? Il paziente potrà contagiarsi?
Secondo Claire-Anne Siegrist forse la cosa più sorprendente è proprio che l'efficacia del trattamento sarà già chiaramente visibile dopo il primo intervento. «Devo dire che noi esperti siamo rimasti stupiti, visto che la protezione inizia già due settimane dopo la prima dose, a tassi che vanno dal 50 al 70%, il che ci permette di sperare in un impatto abbastanza rapido».
Un'altra grande incognita è legata all'arco di tempo dell'efficacia del prodotto. «Non si sa ancora quanto durerà la protezione. Ma quando si inizia al 95%, ci si può aspettare che duri almeno un anno», puntualizza la 62enne ex presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV).
«Dopo di che non si può sapere se proseguirà per uno, due, cinque o dieci anni e quanto spesso si dovrà procedere a un richiamo. Nel peggiore dei casi si può immaginare che le persone vulnerabili avranno bisogno di un richiamo ogni anno, proprio come l'influenza».
Riguardo a possibili nuove mutazioni del Covid, Siegrist rassicura: le nuove forme virali non inficeranno l'efficacia del vaccino. «La situazione è più simile a quella del morbillo, dove ci sono migliaia di ceppi diversi e il vaccino rimane efficace. Non siamo nell'ambito dell'influenza».