Vaccino Covid Via libera di Swissmedic alla terza dose per persone a rischio o immunodepresse

cp, ats

26.10.2021 - 13:01

I vaccini di Pfizer e Moderna contro il coronavirus potranno essere utilizzati per una terza dose di richiamo destinata ad anziani e persone immunodepresse.
I vaccini di Pfizer e Moderna contro il coronavirus potranno essere utilizzati per una terza dose di richiamo destinata ad anziani e persone immunodepresse.
Keystone

Swissmedic ha dato oggi il via libera a una terza dose di vaccino per le persone immunodepresse o particolarmente a rischio. Tale dose di richiamo (booster) dovrebbe essere somministrata al più presto sei mesi dopo la seconda ed è consigliata a tutte le persone con più di 65 anni.

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I preparati considerati sono quelli di Moderna e Pfizer/BioNTech, precisa una nota odierna dell'Autorità svizzera per l'omologazione e il controllo dei medicamenti. Il benestare di Swissmedic giunge dopo un accurato esame delle richieste di autorizzazione per i preparati di Moderna (Spikevax®) e Pfizer/BioNTech (Comirnaty®).

Tale dose di richiamo dovrebbe garantire alle persone prese in considerazione un prolungamento dell'effetto protettivo ottenuto con la prima vaccinazione. Nuovi studi hanno mostrato, secondo Swissmedic, che una dose supplementare di vaccino può infatti far crescere il numero di anticorpi contro il Covid-19, in particolare tra i pazienti con un sistema immunitario indebolito. Anche persone appartenenti a gruppi a rischio possono approfittarne.

Sei mesi dopo la seconda dose

Entrambi i vaccini vengono somministrati per via intramuscolare durante un primo ciclo di vaccinazioni con due dosi a intervallo di 3 settimane (Comirnaty, 2 dosi da 0,3 ml) e un mese (Spikevax, 2 dosi da 0,5 ml). Una terza vaccinazione almeno 6 mesi dopo la seconda dose consente di mantenere la protezione contro la malattia da COVID-19 nelle persone anziane o nei pazienti a rischio.

La vaccinazione di richiamo (booster) con Comirnaty (Pfizer) prevede la stessa dose delle prime due vaccinazioni (0,3 ml), mentre quella con il vaccino anti-COVID-19 Spikevax (Moderna) prevede metà dose (0,25 ml).

Consigliata in particolare ai più di 65 anni

In una nota odierna, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) raccomandano in particolare il booster a tutte le persone con più di 65 anni. La protezione vaccinale contro il coronavirus in questa fascia d'età può infatti diminuire leggermente con il passare del tempo.

La raccomandazione vale soprattutto per i residenti nelle case per anziani e nelle case di cura e per le persone a partire dai 65 anni con gravi patologie preesistenti. I cantoni si preparano a iniziare le vaccinazioni di richiamo da metà novembre, privilegiando presumibilmente le case di cura e anziani. Le autorità cantonali decideranno a partire da quando le persone idonee possono registrarsi.

Sistema immunitario indebolito: tre dosi

Alle persone immunodepresse con una risposta immunitaria soppressa (p. es. riceventi di trapianti di organi o pazienti oncologici) che dopo due vaccinazioni hanno sviluppato solo una risposta immunitaria lieve o nessuna contro il coronavirus SARS-CoV-2, può essere somministrata, almeno 28 giorni dopo la seconda, una terza dose dello stesso dosaggio.

I dati di uno studio clinico con partecipanti che avevano subito un trapianto di organo hanno mostrato che la terza dose migliora la risposta immunitaria rispetto a quella del gruppo di controllo (placebo).

Uso e sicurezza dei vaccini

Sulla base della modifica delle informazioni sui farmaci da parte di Swissmedic, la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) sta definendo le raccomandazioni di vaccinazione per le terze dosi dei vaccini anti-Covid-19.

Swissmedic continua a monitorare attentamente i benefici e i rischi dei vaccini per prevenire l'epidemia da coronavirus in Svizzera e a livello internazionale.

La CFV indica che il booster non è autorizzato né raccomandato per tutta la popolazione. I dati scientifici disponibili mostrano infatti che le persone vaccinate sono molto ben protette contro la forme gravi del Covid-19. In caso di vaccinazione completa, la protezione vaccinale si attesta tuttora al di sopra del 90%.

Chi rimane contagiato nonostante la vaccinazione non presenta sintomi o presenta sintomi lievi e solo raramente contrae una forma grave della malattia.

La fornitura di vaccini è assicurata

La Svizzera dispone di vaccini sufficienti per offrire nel 2021 e nel 2022 la vaccinazione di richiamo a tutte le persone per le quali è raccomandata e per vaccinare tutti coloro che non lo sono ancora, indicano ancora la CFV e l'UFSP.

La vaccinazione resta lo strumento migliore per uscire dalla pandemia di coronavirus. Solo un tasso di copertura vaccinale nettamente maggiore permette di immunizzare sufficientemente la popolazione e di proteggerla contro le forme gravi della malattia, evitando di sovraccaricare il sistema sanitario, ribadisce la nota.