Ambiente Valutazione climatica: due passi avanti per la Svizzera

bt, ats

7.12.2020 - 12:34

La posizione della Svizzera migliora, ma per Greenpeace non bisogna andare fieri del 14esimo rango mondiale.
La posizione della Svizzera migliora, ma per Greenpeace non bisogna andare fieri del 14esimo rango mondiale.
SDA

Migliora, seppur di poco, la valutazione climatica della Svizzera, che nell'apposita classifica globale stilata ogni anno scala due posizioni, issandosi al 14esimo rango. Il risultato è frutto di una legislazione giudicata progressista ma ancora poco ambiziosa.

Nell'ambito del «Climate Change Performance Index» (CCPI), la Confederazione ha ottenuto risultati migliori nelle categorie «emissioni di gas serra» e «consumo di energia». D'altro canto, si trova nella media per quanto riguarda «energie rinnovabili» e «politica climatica».

Gli esperti ritengono che il trend intrapreso dalla Svizzera a ogni voce sia quello giusto. Tuttavia, il livello attuale di emissioni e gli obiettivi entro il 2030 non combaciano con l'accordo di Parigi, che punta a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei due gradi. Tra le critiche mosse, vi è il fatto che la prevista legge sul CO2 non consideri misure per il settore agricolo.

Secondo la sezione elvetica di Greenpeace, il 14esimo posto è tutt'altro che lodevole. Non si può essere soddisfatti di una classifica che vede la Svizzera dietro non solo alla Gran Bretagna e ai Paesi nordici, ma anche a nazioni come Marocco, India e Cile, si lamenta l'ong in un comunicato odierno.

Per quel che concerne l'Unione europea, gli autori del rapporto illustrano una situazione dal sapore agrodolce. Se da una parte i Paesi scandinavi e il Portogallo si distinguono in positivo, dall'altro sono numerosi gli Stati membri a far brutta figura, ad esempio Ungheria, Polonia, Cechia, Slovenia e Cipro.

Globalmente, l'Ue è sedicesima e si migliora di sei posti, ma ciò è da far risalire quasi unicamente a una politica climatica molto più efficace. La pubblicazione del rapporto giunge per altro a pochi giorni da un vertice europeo, in calendario giovedì e venerdì, in cui si discuteranno i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e sui quali per ora non sembra esserci unanimità.

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