PoliticaVerdi: due no e un sì il 25.09, stop affari sporchi materie prime
bt, ats
20.8.2022 - 17:07
No alla riforma dell'AVS e alla modifica della legge sull'imposta preventiva, sì all'iniziativa sull'allevamento intensivo. Questo il verdetto dell'odierna assemblea dei Verdi, nell'ambito della quale è stata anche presentata una risoluzione per porre fine agli «affari sporchi» nel commercio delle materie prime. Aprendo la giornata svoltasi a Zugo, il presidente del partito Balthasar Glättli si è scagliato contro il libero mercato.
Keystone-SDA, bt, ats
20.08.2022, 17:07
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«La nostra società dell'usa e getta, con la sua fede in una crescita illimitata alimentata dal petrolio, non ha futuro», ha avvisato, aggiungendo che vi è una fiducia cieca nel mercato. Tale ideologia nega la politica e intende il mercato come una legge di natura, evitando ogni responsabilità, ha proseguito.
Il mercato tuttavia è fatto dall'uomo, e non da Dio o dalla natura, ha continuato Glättli. Nasce da leggi e regolamenti: in questo modo la politica decide che i ricchi diventano più ricchi e rende l'ambiente malato. Stando al deputato ecologista, si possono trovare soluzioni per il futuro solo se basate sull'ideale di porre l'economia e la società su fondamenta giuste e sostenibili, valori incarnati dai Verdi.
No a riforma AVS sorretta dalle donne
I delegati sono in seguito passati agli oggetti della votazione federale del 25 settembre, respingendo tra le altre cose la riforma dell'AVS. Questa non dovrebbe essere portata avanti sulle spalle delle donne, hanno sottolineato, facendo riferimento al previsto innalzamento dell'età pensionabile a 65 anni.
La modifica della legge sull'imposta preventiva è dal canto suo stata etichettata come un lasciapassare per i reati fiscali. Inoltre, la novità causerebbe perdite annuali di 200 milioni di franchi a livello di entrate, con cantoni e comuni che stanno ancora soffrendo per i precedenti tagli delle imposte.
Secondo i Verdi poi, gli animali non sono ancora sufficientemente protetti e ciò giustifica un sì all'iniziativa sull'allevamento intensivo. La fine di questa pratica sarebbe un passo in avanti verso un'agricoltura sostenibile e la tutela delle risorse naturali.
Porre fine agli «affari sporchi»
L'assemblea, attraverso una risoluzione, ha inoltre chiesto che la Svizzera rafforzi il suo impegno riguardo alla guerra in Ucraina scatenata dai russi. Ciò implica una politica estera al servizio dei diritti umani e della democrazia.
Allo stesso tempo, è necessaria una nuova politica relativa all'energia, alle materie prime e al commercio estero, hanno domandato i delegati in un'altra risoluzione. Bisogna porre fine agli «affari sporchi»: molti autocrati infatti alimentano il loro potere con le energie fossili.
Queste non sono dunque solo dannose per l'ambiente, si legge nella risoluzione, ma rendono la Confederazione dipendente da Stati come la Russia. Solo la riduzione dei consumi e il ricorso a fonti rinnovabili potrebbero tagliare questo cordone ombelicale e mettere un termine al finanziamento delle guerre.