Social nel caos Twitter, l'esperta: «Elon Musk è con le spalle al muro»

Di Andreas Fischer

19.12.2022

Le regole e le leggi di Elon Musk su Twitter cambiano spesso (foto d'archivio).
Le regole e le leggi di Elon Musk su Twitter cambiano spesso (foto d'archivio).
KEYSTONE/DPA/Patrick Pleul

Elon Musk sta trasformando Twitter nella sua autocrazia personale. Secondo la sociologa Katja Rost, il miliardario della tecnologia è pericoloso. L'esperta risponde anche a un'importante domanda: ci si può ancora fidare di Twitter?

Di Andreas Fischer

Twitter ha bloccato gli account di diversi giornalisti che hanno criticato la piattaforma social e il nuovo proprietario, poi li avrebbe riattivati, almeno in parte. Il miliardario del mondo tecnologico Elon Musk, dopo l'acquisizione di Twitter, sembra non riuscire ad applicare pienamente ciò che aveva promesso. La libertà d'espressione non vale per tutti.

Il miliardario ha, storia di poche ore fa, con un altro post, chiesto ai suoi 122 milioni di follower se si debba dimettere dal ruolo di amministratore delegato, assicurando che quale che sia il risultato lo rispetterà.

Ma cosa succede? Twitter sta andando in rovina? Oppure dietro il comportamento irregolare di Musk c'è un metodo? Dovremmo cancellare il nostro account Twitter? Abbiamo chiesto risposte alla sociologa Katja Rost, dell'Università di Zurigo.

Musk, con i continui cambi di regole, sta mettendo a rischio la credibilità di Twitter?

Le mosse di Musk non aiutano di certo a rafforzare la credibilità di Twitter. Ma la questione è più complessa. Il miliardario sta combattendo una battaglia contro i mulini a vento, con un vento contrario che gli soffia in faccia. Ad esempio, in alcuni ambienti è visto male perché ha voluto riattivare l'account dell'ex presidente statunitense Donald Trump. Allo stesso tempo, però, riceve molti incoraggiamenti da altre parti.

Si tratta della classica guerra di trincea tra destra e sinistra?

Sì, c'è una polarizzazione politica, ma non è voluta. Ovviamente la scelta di Musk di riattivare l'account di Trump non è stata vista come neutrale. Con la sua decisione ha offeso tutti quelli che erano contenti che Trump se ne fosse andato. Tra loro ci sono molte giornaliste, che spesso appartengono allo spettro della sinistra.

In ogni caso, Musk sta operando in un ambiente difficile, soprattutto perché l'acquisizione della società non ha avuto il successo sperato. È con le spalle al muro, per così dire: è costretto a introdurre i cambiamenti che aveva promesso. Ma ora si rende conto che spesso, quando cerca di attuare una novità, si fa del male da solo.

Elon Musk, in poche parole, è responsabile del caos su Twitter?

Sì. Finora è stato abbastanza viziato dal successo, gli è sempre andato tutto bene. Le sue aziende, come Tesla e SpaceX, lo hanno reso uno degli uomini più potenti del mondo. Ora è sotto pressione per costruire altre storie di successo.

L'esperta: Katja Rost
Katia Rost
zVg / John Flury, obsoquasi.ch

Katja Rost è professoressa ordinaria di sociologia e docente privata di economia all'Università di Zurigo. La sua ricerca si concentra sulla sociologia economica e organizzativa, sulla sociologia digitale, sulle reti sociali e sulla diversità.

Elon Musk aveva graziato Donald Trump in nome della completa libertà di parola su Twitter, ma poi ha bloccato dei giornalisti critici. È coerente?

No. Ma questo dev'essere stato il dilemma dello stesso Musk. Si è giustificato dicendo che la scelta serviva a proteggere la sua famiglia. Ma resta il fatto che, quando è stato lui a essere colpito, non è riuscito a pensare ad altro che a bloccare gli account critici. Questo mina la credibilità dell'azienda.

Twitter sta perdendo importanza a causa di queste scelte?

Twitter racchiude un'importante bolla giornalistica e scientifica, ma come social network in sé è insignificante. Solo l'8% delle persone lo usa: una percentuale estremamente bassa, soprattutto se paragonata ad altri social come Facebook, LinkedIn, Whatsapp e Tiktok. 

Quindi, con così pochi utenti, non ci si deve preoccupare di ciò che accade su Twitter?

Non è così semplice. L'élite intellettuale e soprattutto quella politica – sia di destra che di sinistra – è fortemente rappresentata sul social. Queste élite plasmano il discorso nella società: le opinioni sono spesso espresse via Twitter. Ecco perché la piattaforma ha una grande influenza sulla sfera politica e sociale. Lo si è potuto osservare di recente nelle discussioni sulle misure contro il Covid.

Twitter è ancora affidabile?

Musk ha usato poca fantasia per cercare di rendere Twitter di nuovo credibile. Non credo che abbia affrontato l'acquisizione con un piano chiaro e che sapesse esattamente cosa fare per attuare la libertà di espressione che desiderava. E, soprattutto, come farlo senza scandali o violazioni. Con le recenti sospensioni, Musk ha fatto esattamente ciò che rimproverava a Twitter prima dell'acquisizione. Per ora non sono convinta che la piattaforma riacquisterà la sua affidabilità.

Elon Musk è davvero interessato a fare di Twitter una piattaforma per la libertà d'espressione?

Credo che lo sia. Ma non son convinta che ci riuscirà, proprio perché non ha ancora presentato una vera soluzione. Creare una piattaforma su cui si possano condividere opinioni anche controverse e poi discuterle liberamente è un obiettivo quasi eroico. Gli utenti dovrebbero comportarsi in maniera morale e decorosa, cosa che online non succede, soprattutto quando entrano in gioco le emozioni.

Quindi dovremmo cancellare i nostri account Twitter?

In linea di principio sì. Chiunque non sia d'accordo con quanto sta accadendo su Twitter in questo momento non dovrebbe più essere attivo. Il punto cruciale della questione è che non è possibile trasferire un'intera rete, con tutti i follower, su un'altra piattaforma. Ecco perché molti giornalisti e accademici rimangono attivi.

Non si potrebbero usare altri social network?

Esistono piattaforme alternative, ma non è possibile costruire dall'oggi al domani una rete altrettanto ben funzionante e di qualità. È un processo che dura tre, quattro, cinque anni. Anche Musk lo sa: questo virtuale monopolio gli permette di farla franca su molte cose.

Quanto è pericoloso un uomo come Musk, che controlla un mass media di vastissima portata e detta le proprie regole?

Musk è sicuramente pericoloso, ma lo era già prima di prendere il controllo di Twitter. È un tipico rappresentante dei mercati «Winner Takes It All» ed è diventato estremamente ricco grazie alle «economie di piattaforma». Finora ha sempre puntato sulle aziende giuste, raggiungendo spesso una posizione di monopolio.

Il CEO di Tesla ha agito in modo intelligente, ma non è mai positivo quando una persona sola riunisce così tanto capitale economico e può quindi esercitare una forte influenza sulla società e sulla politica. E Musk non si è certo trattenuto dal farlo.