(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - Si chiama tamoxifene ed è normalmente alla base dei trattamenti di prevenzione del cancro al seno. Attraverso un nuovo studio, tuttavia, gli scienziati hanno scoperto che lo stesso farmaco è in grado di aumentare le probabilità di successo del FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) nelle donne con una scarsa riserva ovarica.
Il tamoxifene viene solitamente somministrato dopo un intervento al seno al fine di prevenire un ritorno della malattia, ma il team della clinica britannica Create Fertility, con a capo la dottoressa Geeta Nargund, è convinto che un'altra categoria di donne possa beneficiare di questo farmaco: quelle over 40 che desiderano figli.
Il team della Nargund ha preso come campione 31 donne di un’età media di 40 anni con una riserva ovarica bassa, alle quali è stato somministrato il tamoxifene in pillole per 5-10 giorni. In questo arco di tempo le partecipanti hanno completato 54 cicli di FIVET con una varietà di ovuli tra freschi e congelati.
Secondo i risultati, 6 di queste donne sono rimaste incinte; statisticamente parlando, si tratta di una su cinque.
«Dato che le donne hanno avuto più di un embryo transfer, il tasso cumulativo di nascita è pari al 19.3% per paziente utilizzando i propri ovuli», ha spiegato la professoressa.
«Questo è un eccellente risultato per le donne con una bassa riserva ovarica, perché la maggior parte di loro si affidano ad ovuli di donatrici. I risultati sarebbero molto più alti se prendessimo in considerazione donne con una riserva ovarica normale. Il tamoxifene offre alle donne che desiderano figli un’opportunità realistica di restare incinte, ancor prima di considerare la donazione di ovuli».
Il successo del farmaco, secondo il team di ricerca, è dato dalla sua azione sul livello di estrogeni, che aumenta la qualità degli ovuli e dunque le probabilità che essi vengano fecondati.
L’impiego del tamoxifene, oltre ad essere benefico anche per rafforzare il tessuto uterino e dare all’embrione una maggiore stabilità durante l’impianto, rappresenta anche la possibilità di un taglio dei costi nei trattamenti di fecondazione attualmente a disposizione.
Cover Media
Tornare alla home page