Digitale & Lifestyle Una seduta di allenamento attiva il metabolismo per giorni

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13.12.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Un nuovo studio dimostra che gli esercizi fisici stimolano i neuroni che, a loro volta, influenzano il metabolismo.

Se per una volta abbiamo saltato la palestra, non sentiamoci in colpa: gli effetti della scorsa seduta sono probabilmente sufficienti per mantenerci in linea diversi giorni.

Lo riportano i ricercatori della University of Texas Southwestern Medical Center at Dallas (UT Southwestern), secondo cui i neuroni coinvolti nell’allenamento continuano a lavorare per giorni e giorni mantenendo alta l’attività del nostro metabolismo.

«Non c'è bisogno di fare tanta attività fisica per mettere in moto i neuroni», spiega il dottor Kevin Williams, della UT. «Secondo i nostri risultati, fare una seduta semi-intensa di tanto in tanto può offrirci benefici duraturi, in particolare in relazione al metabolismo dei carboidrati».

La ricerca del dottor Williams offre una nuova prospettiva circa il potenziale ruolo del fitness (a lungo termine) nel cervello, e nello sviluppo di nuove terapie per migliorare il metabolismo umano.

Il team ha effettuato l’esperimento su un campione di ratti, sottoposti a vari esercizi fisici e al monitoraggio di due tipi di neuroni che costituiscono il circuito cerebrale della melanocortina, uguale nell’uomo come nei roditori. Gli scienziati hanno rilevato che una sola seduta di attività fisica è in grado di stimolare l’attività dei neuroni POMC (pro-opiomelanocortina), associati ad una riduzione dell’appetito, del livello di glucosio, e a una maggiore capacità di bruciare energie. In questo processo viene inoltre inibita l’attività dei neuroni neuropeptide Y (NPY) e AgRP, che causano un aumento dell’appetito e diminuiscono l’attività del metabolismo. Questi effetti positivi durano per circa due giorni, ma possono essere persino più longevi con un training costante.

«È possibile che attivare i neuroni della melanocortina presenti benefici per i pazienti, specialmente per quelli diabetici che hanno bisogno di regolare il livello di glucosio nel sangue», ha aggiunto l’esperto.

«Questa ricerca non mira solo a migliorare il livello di fitness. Vogliamo arrivare ad una maggiore comprensione dell’attività neuronale associata all’esercizio fisico, che potenzialmente potrebbe aiutare con numerose condizioni e malattie influenzate dal livello di glucosio».

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica specializzata Molecular Metabolism.

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