MILANO, 01 DIC – Ci pensa sempre lui. Romelu Lukaku si carica ancora l'Inter sulle sue larghe spalle e fa ancora sperare i nerazzurri nella rincorsa agli ottavi di Champions League. L'aria di Germania fa bene al bomber belga, in una serata piena di emozioni, che passa dalle tinte del fallimento a quelle della speranza, con pure un brivido finale: il Borussia Moenchengladbach va ko per 3-2, lasciando la porta aperta per l'Inter di poter passare per la prima volta alla fase ad eliminazione diretta dal 2011/12, in un girone sempre più pazzo.
La vittoria dello Shakhtar Donetsk a sorpresa contro il Real Madrid infatti lascia tutto aperto verso l'ultima giornata, in programma la prossima settimana. L'Inter avrà bisogno di tre punti in casa contro gli ucraini, sperando che a Madrid tra i blancos e il Borussia non esca un pareggio: situazione complicata, ma che con un Lukaku così potrebbe esserlo meno.
I nerazzurri, però, non sono ancora guariti del tutto, anzi. L'inizio è stato convincente, sulla scia di quanto fatto vedere col Sassuolo: il gol di Darmian sembrava aver messo tutto in discesa, ma la solita incapacità a chiudere le partite sprecando occasioni (Lautaro che spreca da solo davanti a Sommer) ha complicato la gara. Anche perché non appena l'Inter è calata a livello fisico, i tedeschi, che con tre punti avrebbero centrato matematicamente gli ottavi, hanno fatto male. Il gol di Plea all'ultima azione del primo tempo, con un colpo di testa da solo in mezzo all'area, è stato il simbolo dei problemi interisti.
Situazione che non è cambiata nella ripresa, almeno finché non si è acceso Lukaku. Tra sportellate e corse, il belga prima ha servito l'assist per Lautaro, il cui destro dal limite ha trovato il palo, poi si è messo in proprio, centrando la doppietta nel giro di nemmeno 10': destro a incrociare su assist di Brozovic dopo aver spostato di potenza il proprio marcatore e zampata mancina, servito dal subentrato Hakimi, da solo davanti a Sommer. Due gol (il terzo e quarto in quattro gare di Champions, il tredicesimo in Europa in due stagioni) che sembrava aver messo di nuovo la partita nelle mani dell'Inter. Ma la pazzia ormai è insita nella squadra di Conte, capace nuovamente di regalare al Borussia la possibilità di tornare in corsa.
Il gol di Plea (doppietta), dopo un regalo di Sanchez, ha infatti fatto tornare in mente vecchi fantasmi per Handanovic e compagni. Anche perché Young, da due passi, è riuscito a sprecare a porta vuota la palla del 4-2. L'incubo è tornato, così, a materializzarsi a sette minuti dal fischio finale: su ennesima dormita collettiva, ancora il solito Plea ha trovato il 3-3 con un destro a incrociare passato in mezzo a diversi giocatori. A salvare l'Inter è arrivato in soccorso il Var per un fuorigioco di Embolo davanti ad Handanovic sulla conclusione dell'attaccante. Regalando altri dieci minuti di sofferenza anche per Conte, mai domo in panchina e costantemente alla guida dei suoi da bordocampo. I tre punti fanno respirare ancora il tecnico, dopo le difficoltà delle ultime settimane, ma la missione non è ancora compiuta: l'obiettivo resta quello di evitare la terza eliminazione consecutiva ai gironi di Champions e per farlo l'Inter non potrà sbagliare nemmeno contro lo Shakhtar Donetsk tra una settimana a San Siro.
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