Natura Con i cambiamenti climatici, gli insetti parassiti attaccheranno sempre più le colture

Relaxnews

6.9.2018

La Francia, l’Europa e gli Stati Uniti, grandi produttori di cereali, saranno più colpiti dei Paesi delle regioni tropicali, come il Brasile o il Vietnam, nei quali gli insetti approfittano già al massimo delle condizioni meteorologiche.
La Francia, l’Europa e gli Stati Uniti, grandi produttori di cereali, saranno più colpiti dei Paesi delle regioni tropicali, come il Brasile o il Vietnam, nei quali gli insetti approfittano già al massimo delle condizioni meteorologiche.
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Una conseguenza poco approfondita dei cambiamenti climatici è il fatto che la crescita delle temperature dovrebbe comportare un aumento del numero di insetti... compresi i parassiti che divorano le colture di mais, riso e grano.

Alcuni ricercatori dell’università dello Stato di Washington hanno concluso, in uno studio pubblicato di recente dalla rivista Science, che la produzione agricola mondiale vedrà ridotta la propria resa, dal momento che una caratteristica fisiologica universale degli insetti è che essi mangiano di più quando fa più caldo.

Inoltre, nelle regioni temperate, la crescita delle temperature farà riprodurre più velocemente gli insetti, il che aggraverà ulteriormente il problema.

«Ci saranno più insetti e questi mangeranno di più», ha sintetizzato all’agenzia AFP Curtis Deutsch, uno degli autori dello studio, docente di Oceanografia presso l’università americana.

Europa e Stati Uniti i più colpiti

La Francia, l’Europa e gli Stati Uniti, grandi produttori di cereali, saranno più colpiti rispetto ai Paesi delle regioni tropicali come Brasile o Vietnam, nei quali gli insetti approfittano già al massimo delle condizioni meteorologiche, ha aggiunto l’esperto.

Quantificare la perdita agricola è particolarmente complicato, ma i ricercatori hanno comunque tentato di farlo, simulando l’impatto di una crescita della temperatura media di 2 gradi centigradi sul metabolismo degli insetti e calcolando quando l’appetito di questi potrà a sua volta aumentare.

Tale stima non prende in considerazione un uso più ampio dei pesticidi o altri cambiamenti che possano prevenire gli attacchi.

Per la Francia, i ricercatori stimano che la perdita attuale dovuta agli insetti rappresenti il 6,6% della produzione di mais, e che tale quota possa crescere al 9,4% in futuro.

Stati Uniti, Francia e Cina sarebbero i Paesi che subiranno le peggiori conseguenze.

La Diuraphis Noxia dovrebbe approfittarne

Ad approfittarne dovrebbe essere in particolare una specie invasiva: la Diuraphis Noxia. Questo afide verde di uno o due millimetri ha colonizzato gli Usa negli anni Ottanta e colpisce grano e orzo.

L’insetto è particolare: esistono soltanto le femmine. «Queste ultime nascono già incinte delle loro figlie, che a loro volta saranno già incinte», spiega all’AFP Scott Merrill, esperto di insetti dell’università del Vermont.

Ciascuna di esse più dare alla luce otto figlie al giorno... il che va moltiplicato per otto considerando le nipoti... «Vi lascio immaginare a che ritmo la popolazione di questi afidi possa esplodere», spiega.

Finora, è stato studiato principalmente l’effetto del riscaldamento climatico sullo sviluppo delle piante. Curtis Deutsch spera che questi lavori inciteranno un numero più importante di scienziati ad interessarsi all’impatto degli insetti in determinate regioni.

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