Diversi Epidemia di morbillo minaccia tribù indigena: è troppo tardi per loro?

Silvana Guanziroli

13.7.2018

Vivono isolati nelle foreste tropicali del Venezuela e del Brasile. Gli Yanomami sono una popolazione autoctona di quella regione. Oggi questa tribù già minacciata, si ritrova a dover affrontare un nuovo pericolo mortale: cercatori d'oro abusivi gli avrebbero trasmesso il morbillo.

La tribù indigena degli Yanomami, che vive al confine fra Venezuela e Brasile, è attualmente minacciata da un'epidemia di morbillo. Secondo l’ONG Survival, il numero di casi è fortemente aumentato dal mese di marzo. Necessitano misure immediate e mirate per proteggere la tribù.

Il direttore dell'organizzazione, Stephen Corry descrive questa popolazione come «la più vulnerabile» del pianeta. «Quando gli autoctoni contraggono malattie odierne come il morbillo o l'influenza, a loro sconosciute fino al quel momento, la morte è molto frequente e intere popolazioni rischiano di comparire.»

Mancano le normali difese immunitarie contro la malattia

A causa dell'isolamento in cui vive questa tribù, non si è ancora in grado di stimare la portata dell'epidemia. Secondo Survival, 23 Yanonami sono stati ricoverati un ospedale brasiliano.

Secondo l'organizzazione Wataniba, altri 25 membri della tribù avrebbero contratto il morbillo in Venezuela. Per gli Yanomami la malattia è particolarmente pericolosa poiché privi delle normali difese immunitarie contro il morbillo. Survival sospetta che ad introdurre la malattia nella regione siano stati dei cercatori d'oro abusivi.

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