Il disastro di Genova L'epopea del camion verde, con il motore ancora acceso

ATS

16.8.2018

Il conducente del camion verde ha "istintivamente" messo la marcia indietro, "come per cercare di sfuggire a questo inferno".
Il conducente del camion verde ha "istintivamente" messo la marcia indietro, "come per cercare di sfuggire a questo inferno".
KEYSTONE/EPA ANSA/LUCA ZENNARO

Nelle foto del ponte crollato martedì a Genova, il camion verde fermo a qualche metro dal vuoto fa venire le vertigini: un conducente italiano di 37 anni ha raccontato al Corriere della Sera i suoi minuti "di inferno".

"Pioveva, pioveva molto e non era possibile andare veloce. Quando un'auto mi ha sorpassato, ho rallentato per mantenere una certa distanza di sicurezza, perché frenare con questa pioggia era impossibile, non si vedeva praticamente nulla", ha raccontato il camionista genovese, in stato di choc.

"A un certo punto, tutto si è messo a tremare. L'auto che si trovava davanti a me è scomparsa e sembrava inghiottita dalle nuvole. Ho sollevato lo sguardo e ho visto il pilone del ponte cadere", ha proseguito.

"Instintivamente, ho messo la marcia indietro..."

"Istintivamente, quando mi sono visto davanti il vuoto, ho messo la marcia indietro, come per cercare di sfuggire a questo inferno", ha spiegato, senza riuscire a dire di quanti metri abbia indietreggiato.

Afifi Idriss, autista marocchino di 39 anni, guidava dietro di lui. "Ho visto il camion verde fermarsi e fare marcia indietro, mi sono fermato, ho chiuso il camion e sono fuggito via", ha raccontato all'AFP.

Mercoledì sera, il camion verde era ancora sul ciglio del baratro. Sovrastava le centinaia di soccorritori alla ricerca di sopravvissuti tra l'ammasso di cemento e ferraglia che ha inghiottito nel precipizio più di una trentina di veicoli, e almeno una quarantina di vite.

Il motore è ancora acceso

Il camion della catena alimentare Basko, che fermandosi a pochi metri dal precipizio  formatosi in A10 con il crollo di ponte Morandi, ha ancora il motore acceso e i tergicristalli in movimento. La notizia è stata confermata dai dirigenti Basko.

Il mezzo aveva due terzi di serbatoio pieni, fanno sapere e la situazione potrebbe andare avanti ancora alcuni giorni. Il rischio è ora il surriscaldamento.

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