ItaliaGoverno Meloni: nuovo articolo del codice penale per colpire i rave party
SDA
31.10.2022 - 19:13
«Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica». Recita così il nuovo articolo del Codice penale – il 434 bis- inserito nel decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri italiano per colpire i rave party.
31.10.2022, 19:13
31.10.2022, 20:09
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Il nuovo reato, viene specificato nel testo, consiste «nell'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica».
Chiunque organizza o promuove l'invasione è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all'invasione la pena è diminuita.
È sempre ordinata la confisca «delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato... nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell'occupazione».
Meloni: «La volontà politica fa la differenza»
Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l'applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati della «invasione per raduni pericolosi».
«Noi ci aspettiamo, con la norma sui rave, di non essere diversi dalle altre nazioni d'Europa», ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il suo primo Consiglio dei ministri.
In passato – ha aggiunto – «l'impressione che lo Stato italiano ha dato è di un lassismo sul tema del rispetto delle regole e della legalità». Ora «la volontà politica fa la differenza» e «il segnale è che non si può venire in Italia per delinquere» perché «ci sono delle norme che vengono applicate». «E' un buon deterrente per chi viene da tutta Europa pensando di avere in Italia vita facile».