Epidemia e sciGR: impianti sciistici restano aperti ma con divieto di alcool
ev, ats
21.12.2020 - 17:27
Gli impianti sciistici nel cantone dei Grigioni restano aperti durante le feste purché la condizione epidemiologica e le capacità degli ospedali non mutino in modo significativo. Un divieto di alcool sulle piste dovrebbe comportare una diminuzione degli incidenti.
Attualmente il numero di casi di coronavirus nei Grigioni è stabile, tuttavia oggi in occasione di una conferenza stampa a Coira, il consigliere di Stato Marcus Caduff (PDC) ha parlato di una «situazione estremamente dinamica» che deve essere rivalutata quotidianamente.
I grandi comprensori sciistici dei cantoni Grigioni, Vallese e Berna saranno quindi aperti durante le feste. Per contro, gli impianti sciistici in particolare nella Svizzera centrale e orientale saranno chiusi a causa della pandemia.
Secondo il Governo dei Grigioni gli ospedali regionali hanno attualmente sufficiente capacità per curare persone malate di coronavirus come anche quelle che riportano ferite a causa attività sportive. Inoltre – precisa – le unità di terapia intensiva sono attualmente mediamente occupate e non sono sovraccariche.
In assenza di cambiamenti di rilievo della situazione, il governo deciderà nuovamente il 29 dicembre.
Niente alcool
Gli impianti di risalita grigionesi, secondo il governo, sono consapevoli della situazione particolare e sono disposti ad accettare restrizioni relative al numero massimo di persone nei comprensori sciistici. A tal fine verrà limitata la vendita di biglietti giornalieri. Per evitare che gli ospedali e in particolare i reparti di terapia intensiva vengano occupati troppo rapidamente, le stazioni sciistiche devono adottare misure per ridurre il rischio di incidenti, è stato sottolineato.
Tra questi vi è il divieto di servire e consumare alcolici nelle stazioni sciistiche. Le autorità si basano sulla legge federale sulle epidemie. I ristoranti di montagna sono comunque chiusi. Ciò significa che soprattutto i take-away non possono servire bevande alcoliche.
Inoltre il cantone si sta preparando intensamente per poter iniziare con le prime vaccinazioni contro il coronavirus a partire dal 4 gennaio: secondo il direttore della sanità Peter Peyer (PS), i cantoni della Svizzera orientale hanno concordato di iniziare con la vaccinazione quel giorno. In un primo tempo – viene puntualizzato – squadre mobili dovrebbero vaccinare le persone nelle case di riposo e di cura.
Ci vorranno diversi mesi prima che la popolazione possa essere vaccinata «su larga scala». Peyer ha sottolineato che non c'è alcun obbligo di vaccinazione e che è gratuita.
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