Elena Shilenkova ha le unghie più lunghe della Russia: per ottenere questo risultato, ha lasciato crescere i suoi «artigli» per quattro anni e tre mesi. Oggi, le sue unghie misurano dodici centimetri.
Originaria di San Pietroburgo, la blogger di 35 anni mostra con orgoglio il certificato che attesta che le sue sono le unghie più lunghe della Russia.
L'estate è indiscutibilmente la stagione preferita da Elena Shilenkova. Malgrado il freddo glaciale della Russia, infatti, non può indossare guanti.
Contrariamente alle apparenze, questi artigli non servono a grattarsi. «Ho bisogno di controllare costantemente ogni movimento».
«I movimenti bruschi sono i miei nemici», prosegue la giovane russa. Le sue unghie rischiano di rompersi in caso di urto.
Elena Shilenkova è evidentemente molto contenta di distinguersi grazie alle sue unghie.
Le unghie più lunghe della Russia
Elena Shilenkova ha le unghie più lunghe della Russia: per ottenere questo risultato, ha lasciato crescere i suoi «artigli» per quattro anni e tre mesi. Oggi, le sue unghie misurano dodici centimetri.
Originaria di San Pietroburgo, la blogger di 35 anni mostra con orgoglio il certificato che attesta che le sue sono le unghie più lunghe della Russia.
L'estate è indiscutibilmente la stagione preferita da Elena Shilenkova. Malgrado il freddo glaciale della Russia, infatti, non può indossare guanti.
Contrariamente alle apparenze, questi artigli non servono a grattarsi. «Ho bisogno di controllare costantemente ogni movimento».
«I movimenti bruschi sono i miei nemici», prosegue la giovane russa. Le sue unghie rischiano di rompersi in caso di urto.
Elena Shilenkova è evidentemente molto contenta di distinguersi grazie alle sue unghie.
Con le sue unghie, la blogger Elena Shilenkova detiene il record russo. Ma difendere il titolo non è così semplice. E benché si sappia che la bellezza è qualcosa di molto soggettivo, ciò non rende questa performance meno degna di nota.
Capita spesso in caso di record: non solo sono necessarie delle spiegazioni, ma si tratta di performance non di rado discutibili. Elena Shilenkova, ad esempio, ha unghie lunghe dodici centimetri e detiene per questo il primato della Russia. Ma per arrivare a tale risultato, ha dovuto accettare una serie di conseguenze nella propria vita. C'è poi da chiedersi se, dal punto di vista estetico, il gioco sia valso la candela.
Come capita spesso, il record di Elena Shilenkova è cominciato con una scommessa. Una delle sue amiche riteneva impossibile che Elena - le cui unghie erano già molto lunghe - potesse arrivare a stabilire il primato assoluto dell'intero Paese.
Dodici centimetri in quattro anni
Punta nell'orgoglio dall'amica, la ragazza di 35 anni si è dunque fissata l'ambizioso obiettivo. Dopo aver riposto forbicine e lamette di ogni genere, ha lasciato crescere le sue unghie fino a farle misurare dodici centimetri.
Poi, Elena Shilenkova ha ricevuto un documento ufficiale che certifica come le sue siano le più lunghe di tutta la Russia, nazione che conta circa 150 milioni di abitanti. Si preoccupa delle sue «bimbe», come le chiama, quasi come se fossero dei veri figli.
Elena Shilenkova fa spesso degli incubi nei quali vede rompersi le unghie. Nella vita quotidiana, deve inoltre rinunciare a parecchie cose. Non può fare il bucato a mano, ma questo si può effettivamente superare. Ed è costretta a sfiorare la tastiera quando scrive nel suo blog.
«Un controllo totale di sé stessa»
Più complicato: malgrado i rigidi inverni russi, non può indossare dei guanti. Impossibile poi nuotare nel mare d'estate, perché l'acqua potrebbe rovinare le unghie. Ovviamente, inoltre, le attività sportive come il tennis sono troppo rischiose perché potrebbero compromettere il record. Insomma, il cammino per il primato non è così semplice. «Occorre avere un controllo totale di sé stessi», ha spiegato Shilenkova al quotidiano britannico «The Sun».
Tuttavia, lecapita spesso di avere commenti positivi sulle sue unghie. La maggior parte arriva da persone anziane, ammette la blogger. Per quanto riguarda gli uomini, non si lamenta e non soffre per la mancanza di attenzione. Ma non saprebbe dire se essa dipenda o meno dalle unghie: «Molto spesso, gli uomini non ci fanno caso, ma quando le notano rimangono sorpresi e cominciano a porre innumerevoli domande di ogni sorta».
Viaggia in paddle con i suoi cani
Viaggia in paddle con i suoi cani
Maria Schultz ama gli sport all'aperto. E quando può vivere la propria passione in compagnia dei suoi cani è ancora più contenta. Come qui durante un'uscita in paddle sul lago del Rainbow Springs State Park, in Florida.
La giovane donna di 36 anni ha già attraversato 16 Stati dell'America in compagnia dei suoi cani Riley (a sinistra) e Kona.
Maria Schultz, con i suoi cani Riley e Kona, e il marito John Schultz sul lago Erié a Angola, nello stato di New York. Anche John è un appassionato di paddle. Ma fino ad oggi, ha preferito affidare i cani a sua moglie.
Maria e i suoi cani sul fiume Shenandoah in Virginia.
Quando Maria faceva ancora arrampicata, i suoi cani erano costretti ad osservarla da lontano. Oggi l'allegro trio può condividere ogni esperienza.
Dopo un'uscita in paddle con i suoi cani, questa giovane appassionata di sport all'aperto, ammira il tramonto da qualche parte in Virginia, Stati Uniti.
Non c'è modo di farli stare fermi. Eccoli mentre fanno jogging nel Brohard Paw Park a Venice, in Florida.
Ma i due giovani sposi e i loro cani non dedicano tutto il loro tempo libero a praticare il paddle. Qui, posano per una foto dopo una passeggiata in bicicletta sull'isola di Jekyll, in Georgia.
Hanno anche percorso il Sentiero degli Appalachi in Virginia.
Ma altri viaggi ed escursioni li attendono. Maria e Riley osservano, con aria nostalgica, il lago Ontario dal Chimney Bluffs State Park, nello Stato di New York.
Malattia che pietrifica la pelle
Malattia che pietrifica la pelle
La pianta dei piedi di questi bambini è terrificante: sono infatti affetti da una rarissima malattia ereditaria chiamata «ittiosi epidermolitica».
Quattro dei bambini di una famiglia povera di Karachi, in Pakistan, presentano gli stessi sintomi.
I loro piedi e le loro mani somigliano alla crosta terrestre piena di fenditure di un paesaggio rinsecchito.
I bambini non possono mettere le scarpe e soffrono costantemente.
Habibullah Bhatti (a sinistra, 19 anni), Mehrunisa (a destra, 15 anni), Nasebullah Bhatti (secondo partendo da sinistra, 10 anni), e Khairunisa (secondo partendo da destra, 6 anni) non possono condurre una vita normale.
La pelle dei loro piedi è secca e dura come la pietra.
Tutto è cominciato tre anni fa, quando il più giovane ha presentato i primi sintomi: «Uno spesso strato di pelle si è formato sui suoi piedi, ed è diventata dura come roccia in pochi mesi», hanno raccontato i suoi genitori Nazir Bhatti e Abida al quotidiano britannico «Daily Mail».
I genitori non hanno le risorse economiche per una visita dal medico o in ospedale.
La famiglia, che vive in condizioni estremamente precarie vicino Karachi, la più grande città del Pakistan, è già sufficientemente messa alla prova per far fronte ai bisogni quotidiani.
Il solo sollievo consiste nel versare regolarmente acqua calda sui piedi, ma l'evoluzione della malattia non può essere arrestata.
Un poliziotto di nome Fida Hussain Mastoi ha visto per caso le foto di questi bambini. E le ha mostrate a un dermatologo a Karachi.
Quest'ultimo ha stabilito una diagnosi: i quattro fratelli e sorelle sono affetti da questa malattia ereditaria, che tocca soltanto una persona su 200'000. Mastoi ha preso un appuntamento con il medico, che, si spera, potrà fare qualcosa per attenuare la sofferenza di questi giovani.
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