Rappresentanti del settore agricolo sono scesi in piazza mercoledì mattina a Bellinzona per contestare la gestione del lupo in Ticino.
I partecipanti, una quarantina, hanno consegnata una lettera al Consiglio di Stato, nella quale si critica l’operato dell'Ufficio caccia e pesca e la correttezza dei dati comunicati in merito alle predazioni. La pastorizia sarebbe vittima di «una crisi irreversibile», sostengono nella missiva. Delegati delle associazioni hanno inoltre incontrato la deputazione ticinese alle Camere federali chiedendo di intervenire per modificare la legge per allentare i criteri per l’abbattimento.