Epidemia Misure di emergenza per i media

ATS

23.4.2020 - 10:46

Otto organizzazioni nazionali di giornalisti e media chiedono alle Camere federali misure urgenti per contrastare il calo di introiti del settore dell'informazione, anch'esso duramente colpito dalla crisi del coronavirus, e per evitare il fallimento di molti media.

La maggior parte dei media sta registrando un aumento senza precedenti della domanda di informazioni redazionali: lo si nota dai record fatti segnare dai «click» sulle notizie, dall'aumento degli abbonamenti online, dalle vendite di giornali nelle edicole e persino dalle donazioni dirette alle redazioni.

Tuttavia – sottolineano le 8 organizzazioni in una nota congiunta diffusa oggi – la crisi del coronavirus ha portato a brusco un calo delle entrate pubblicitarie e molti media sono sull'orlo del fallimento. A loro avviso, «è nell'interesse pubblico che l'informazione giornalistica sia mantenuta per la popolazione, soprattutto in questa situazione straordinaria».

100 milioni

Le organizzazioni chiedono quindi che durante la crisi i giornali e le riviste siano consegnati gratuitamente dalla Posta Svizzera e che la Confederazione finanzi gli abbonamenti dei media all'agenzia Keystone-ATS. Bisognerebbe poi istituire un fondo dotato di 100 milioni di franchi per aiutare i media a uscire dalla precarietà economica e per finanziare il giornalismo d'inchiesta.

Infine, la riserva del canone radiotelevisivo prevista per gli scostamenti di programmazione e stimata a 34,2 milioni per il 2020, dovrebbe essere utilizzata per sostenere in questa situazione difficile le emittenti radiofoniche e televisive prevalentemente private come pure la produzione audiovisiva.

Le proposte sono contenute in una lettera inviata ieri dalle otto organizzazioni alle Commissioni dei trasporti e delle telecomunicazioni del Parlamento. I firmatari sono: Impressum, Investigativ.ch, Media Forti, Médias d'Avenir, Médias pour tous, Association romande de la production audiovisuelle (Aropa), il sindacato svizzero dei mass media (SSM) e syndicom.

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