Musica È morto Toto Cutugno, «l'italiano vero»

SDA

22.8.2023 - 18:08

Toto Cutugno, scomparso all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato, è stato uno dei cantanti più amati in Italia e simbolo della melodia italiana all'estero grazie soprattutto a L'Italiano, diventato nel tempo una specie di inno nazionale.

22.8.2023 - 18:08

Quindici partecipazioni al festival di Sanremo all'attivo (con una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles), autore di hit amatissime anche all'estero, da L'Italiano a Il tempo se ne va, La mia musica, Solo noi, per citarne solo alcune, Cutugno è stato un vero uomo di spettacolo, capace di passare con estrema disinvoltura dal cantautorato alla conduzione televisiva (nel 1987 fu alla guida di una fortunata edizione di 'Domenica In').

Toscano ma cresciuto in Liguria, non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l'anno del grande successo in Francia, dove Joe Dassin incide la sua L'été Indien, che diventa una hit internazionale. Da lì le richieste si moltiplicano: Toto scrive canzoni per Mireille Mathieu, Dalida, Johnny Hallyday, Michel Sardou, Claude Francois, Hervé Vilard. In Italia compone per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni.

Il debutto al festival di Sanremo è nel 1976: sul palco dell'Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con 'Volo AZ 504'. Arriva terzo. Poco dopo arriva 'Nel cuore nei sensi', con cui partecipa al Festivalbar e che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese incisa da Gerard Lenorman. Sigla del programma 'Scommettiamo' condotto da Mike Bongiorno, raggiunge i vertici della hit parade. Un periodo fertile per Cutugno, che scrive anche la prima canzone per il grande Adriano Celentano, Soli. Una canzone che per mesi resterà al primo posto in classifica.

Per l'album di debutto, 'Voglio l'anima', bisognerà attendere il 1979. I brani saranno successivamente incisi da vari artisti, italiani e stranieri, e la title-track diventa sigla del programma tv francese 'Saranno famosi', restando per settimane ai vertici della hit parade.

Ma sono tanti i successi: Solo noi viene lanciato a Sanremo nel 1980 e vince, la sua unica vittoria in 15 festival. Nello stesso anno firma tutte le canzoni del disco 'Il tempo se ne va' per Adriano Celentano. Dopo la pubblicazione di La mia musica, del 1981, nel 1983 con il suo brano-simbolo, L'Italiano arriva solo quinto ma la canzone vende milioni di dischi e lo rende famoso nel mondo, Israele, Iran e Corea compresi.

All'Ariston (è quasi leggenda la sua fama di 'eterno secondo') tornerà tante altre volte, come interprete, autore e superospite, mai in modo scontato. Il suo legame con il festival è talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinuncia all'Olympia di Parigi. E, tra un festival e l'altro, Toto gira il mondo, non sta mai fermo sempre fedele al suo slogan: ''Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano''.

Nel 2018 per un malore è costretto ad annullare concerti in Belgio. Nello stesso anno ha la soddifazione di cantare per la seconda volta nella lunga carriera all'Olympia di Parigi e Le Monde dedica per l'occasione una pagina all'italiano vero.

Nel 2019 scoppia un caso Ucraina: un gruppo di deputati ucraini con una lettera chiese di precludere per presunte posizioni filorusse l'ingresso a Toto Cutugno che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo. La vicenda poi si sgonfia e lui riesce a cantare davanti ad un pubblico entusiasta.

Nel 2021 fu felice di passare il testimone ai Maneskin a Eurovision: fu lui infatti il vincitore del concorso europeo nel 1990.

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