Mentre la Legge sulla caccia è sottoposta a revisione dalle Camere federali, i cantoni alpini vogliono criteri chiari per proteggere le greggi dagli attacchi dei lupi. Stanno rivedendo quelli che dovrebbero essere applicati quest'estate per ottenere le indennità e rilasciare i permessi di abbattimento.
I criteri si basano sui primi dati della gestione del lupo e della protezione degli animali domestici forniti dagli stessi cantoni, indica un comunicato odierno della Conferenza dei governi dei cantoni alpini, di cui fanno parte anche Ticino e Grigioni.
Quest'ultima stima che i costi delle misure di protezione non debbano superare i 600 franchi per un pascolo normale con dodici pecore, ossia non più di 50 franchi per ovino. Ma, fa notare, sui pascoli alpini, i costi sono sempre più alti, così che le greggi non possono essere ragionevolmente protette.
Procedure gravose
A causa degli alti costi del personale, il monitoraggio permanente delle greggi è fattibile solo a partire da 30 pascoli normali (350 pecore). Al di sotto di questo numero, i pascoli alpini possono essere protetti con un sistema di rotazione dei pascoli e con i cani. Questo è però efficace solo in certe zone, ma non nelle Alpi centrali e meridionali dove la vegetazione è povera e i pascoli estesi.
Per i cantoni alpini, tutti i pascoli di capre sono da considerare non proteggibili, poiché questi animali generalmente pascolano liberamente e spesso su terreni ripidi. Non c'è nemmeno bisogno di proteggere le mandrie nei pascoli per bovini, dove una recinzione speciale si rivela però efficace in occasione della nascita dei vitelli.
Questi criteri devono ora essere definiti con la Confederazione. Poiché il periodo estivo è breve, la Conferenza dei governi dei cantoni alpini vuole anche garantire che i permessi di abbattimento siano rilasciati rapidamente. Le procedure amministrative per ottenerli sono attualmente troppo restrittive, si legge nella nota.