In conferenza stampa venerdì il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani ha accennato a due possibilità offerte ora dalla Confederazione, preannunciando che i test rapidi di massa non sono destinati a partire a breve, perché ancora oggetto di riflessione.
L'evidenza scientifica della loro utilità è ritenuta «scarsa» e l'impegno importante. Quanto alla quarantena breve con un test negativo al 7o giorno, l'autorità cantonale non darà luce verde a tutti. Il contatto dovrà a rischio dovrà essere avvenuto con un portatore di variante classica e non inglese, il test da fare dovrà essere PCR e sarà escluso chi vuole tornare a professioni dove la distanza non è garantita.
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