«Abbiamo segnali di un rinnovato interesse dell'Italia per l'intesa sulla fiscalità dei frontalieri».
Lo ha dichiarato giovedì al Consiglio nazionale il ministro degli Esteri Ignazio Cassis parlando della politica estera 2019. Rispondendo al consigliere nazionale ticinese della Lega Lorenzo Quadri, il consigliere federale ha spiegato il ritardo nella firma e ratifica di questo accordo da parte di Roma, parafato nel 2015, con cambiamenti istituzionali come tre Governi in cinque anni. C'è poi un aspetto politico che può aver frenato l'iter in Italia, ossia il fatto che i frontalieri verrebbero tassati maggiormente. Le ripercussioni fiscali sarebbero infatti «pesanti».
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