Notizie regionali Ticino: «Il 50% dei casi è importato»

SwissTXT

8.8.2020 - 13:34

La lista dei Paesi a rischio continua ad allungarsi.

La Svizzera ha infatti inserito tra i rientri a rischio anche quelli dalla Spagna o dalla Romania. Per coloro che tornano nella Confederazione da quei luoghi, vige l’obbligo di rispettare una quarantena di 10 giorni. Nell’ultima settimana, in Ticino, sono stati accertati una quindicina di nuovi casi. Un’importante fonte di contagio, oramai accertata, è l’ambito familiare. Attualmente la parte più importante dei contagi è dovuta a chi contrae il virus all’estero e rientra in Ticino. Marina Lang, coordinatrice del servizio di contact tracing ticinese, spiega che “in circa il 50% dei casi, i contagi sono legati ai rientri dall’estero». La lista dei Paesi a rischio continua ad allungarsi. La Svizzera ha infatti inserito tra i rientri a rischio anche quelli dalla Spagna (escluse le Canarie e le Baleari) o dalla Romania. Per coloro che tornano nella Confederazione da quei luoghi, vige l’obbligo di rispettare una quarantena di 10 giorni. Nell’ultima settimana, in Ticino, sono stati accertati una quindicina di nuovi casi. Un’importante fonte di contagio, oramai accertata, è l’ambito familiare. Attualmente la parte più importante dei contagi è dovuta a chi contrae il virus all’estero e rientra in Ticino. Marina Lang, coordinatrice del servizio di contact tracing ticinese, spiega che “in circa il 50% dei casi, i contagi sono legati ai rientri dall’estero. Questo significa che la persona che risulta positiva è stata nei 14 giorni precedenti all’estero per vacanze o motivi vari. Le due zone dove riscontriamo le maggiori positività sono i Paesi Balcanici e l’Italia dove molti ticinesi (e svizzeri) hanno trascorso qualche giorno di ferie”. La lista dei Paesi a rischio continua ad allungarsi. La Svizzera ha infatti inserito tra i rientri a rischio anche quelli dalla Spagna (escluse le Canarie e le Baleari) o dalla Romania. Per coloro che tornano nella Confederazione da quei luoghi, vige l’obbligo di rispettare una quarantena di 10 giorni. Nell’ultima settimana, in Ticino, sono stati accertati una quindicina di nuovi casi. Un’importante fonte di contagio, oramai accertata, è l’ambito familiare. Attualmente la parte più importante dei contagi è dovuta a chi contrae il virus all’estero e rientra in Ticino. Marina Lang, coordinatrice del servizio di contact tracing ticinese, spiega che “in circa il 50% dei casi, i contagi sono legati ai rientri dall’estero. Questo significa che la persona che risulta positiva è stata nei 14 giorni precedenti all’estero per vacanze o motivi vari. Le due zone dove riscontriamo le maggiori positività sono i Paesi Balcanici e l’Italia dove molti ticinesi (e svizzeri) hanno trascorso qualche giorno di ferie”. La lista dei Paesi a rischio continua ad allungarsi. La Svizzera ha infatti inserito tra i rientri a rischio anche quelli dalla Spagna (escluse le Canarie e le Baleari) o dalla Romania. Per coloro che tornano nella Confederazione da quei luoghi, vige l’obbligo di rispettare una quarantena di 10 giorni. Nell’ultima settimana, in Ticino, sono stati accertati una quindicina di nuovi casi. Un’importante fonte di contagio, oramai accertata, è l’ambito familiare. Attualmente la parte più importante dei contagi è dovuta a chi contrae il virus all’estero e rientra in Ticino. Marina Lang, coordinatrice del servizio di contact tracing ticinese, spiega che “in circa il 50% dei casi, i contagi sono legati ai rientri dall’estero. Questo significa che la persona che risulta positiva è stata nei 14 giorni precedenti all’estero per vacanze o motivi vari. Le due zone dove riscontriamo le maggiori positività sono i Paesi Balcanici e l’Italia dove molti ticinesi (e svizzeri) hanno trascorso qualche giorno di ferie”.

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