Nel futuro programma di ricerca dell'UE, denominato "Horizon Europe", la Svizzera rischia un declassamento, con condizioni di partecipazione peggiori rispetto ad oggi.
La competente commissione del Parlamento europeo ha approvato oggi una richiesta in tal senso della Commissione UE.
Gli Stati terzi, che vorrebbero partecipare ai programmi di ricerca dell'UE, sarebbero suddivisi in quattro categorie. Stando al progetto della Commissione europea, la Svizzera non avrà più lo stesso statuto di oggi nel programma "Horizon Europe" 2021-2027.
Finora la Confederazione partecipava alla categoria numero uno, che comprendeva tutti gli Stati dell'Associazione europea di libero scambio (AELS), ovvero Svizzera, Norvegia, Liechtenstein e Islanda. In "Horizon Europe" si troveranno nella prima categoria soltanto quegli Stati che appartengono contemporaneamente anche allo Spazio economico europeo. Berna ne sarebbe quindi esclusa.
La Confederazione sarebbe invece inclusa nella quarta categoria "Stati terzi e Regioni" assieme alla Gran Bretagna. Se la Svizzera restasse in maniera definitiva in questa categoria, ciò avrebbe quale conseguenza che la sua partecipazione al nuovo programma di ricerca dell'UE sarebbe limitata a certe parti oppure legata a ulteriori condizioni.
La Svizzera non è il Regno Unito
La nuova categorizzazione non è piaciuta a Berna. Stando a Philipp Langer della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI), "non è corretto equiparare la Svizzera e il Regno Unito". La Confederazione ha infatti rispettato l'accordo sulla libera circolazione delle persone con l'UE nei bilaterali, mentre la Gran Bretagna dopo la Brexit non vuole più la libera circolazione, ha aggiunto Langer all'agenzia Keystone-ATS.
A suo avviso, la situazione della Svizzera è molto più simile a quella degli altri Stati dell'AELS. Berna dovrebbe quindi ottenere le stesse condizioni della Norvegia, del Liechtenstein e dell'Islanda. Una giustificazione ufficiale sul declassamento della Svizzera non c'è ancora. Ciò potrebbe tuttavia essere una conseguenza delle difficili trattative in vista della conclusione di un accordo quadro istituzionale con l'UE.
Ora il dossier giungerà davanti al plenum, dove non è escluso che il Parlamento europeo dia seguito alla raccomandazione della commissione preparatoria. In seguito dovranno esprimersi anche gli Stati membri dell'UE.
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