Jonathan, Jordan e Jay Squires (da sinistra a destra): questa famigliola originaria di Middlesbrough, nel Nord dell'Inghilterra, non sarebbe stata la stessa se la mamma avesse seguito i consigli dei medici.
Alla 12esima settimana di gravidanza, la futura mamma ha effettuato un'ecografia di routine.
I medici hanno scoperto un accumulo di liquido a livello del collo del feto e ne hanno dedotto una quasi certa sindrome di Down: un'anomalia genetica che causa un ritardo mentale e delle malformazioni fisiche.
I medici hanno consigliato alla donna di abortire immediatamente. Scioccata, lei ha deciso di non farlo.
Qualche mese dopo, il bimbo è nato con un parto cesareo d'urgenza. In perfetta salute e senza handicap.
Secondo la mamma, il piccolo Jay, che festeggerà due anni nel prossimo febbraio, si è ammalato una sola volta dalla nascita.
La mamma è ovviamente felicissima di non aver seguito i consigli dei medici: «Avremmo perso un bambino in buona salute se avessimo fatto una scelta diversa».
Jordan Squires raccomanda alle donne incinte di chiedere un secondo parere medico in caso di dubbi legati ad una simile diagnosi prima di decidere di abortire.
Una donna rifiuta di abortire malgrado il consiglio dei medici
Jonathan, Jordan e Jay Squires (da sinistra a destra): questa famigliola originaria di Middlesbrough, nel Nord dell'Inghilterra, non sarebbe stata la stessa se la mamma avesse seguito i consigli dei medici.
Alla 12esima settimana di gravidanza, la futura mamma ha effettuato un'ecografia di routine.
I medici hanno scoperto un accumulo di liquido a livello del collo del feto e ne hanno dedotto una quasi certa sindrome di Down: un'anomalia genetica che causa un ritardo mentale e delle malformazioni fisiche.
I medici hanno consigliato alla donna di abortire immediatamente. Scioccata, lei ha deciso di non farlo.
Qualche mese dopo, il bimbo è nato con un parto cesareo d'urgenza. In perfetta salute e senza handicap.
Secondo la mamma, il piccolo Jay, che festeggerà due anni nel prossimo febbraio, si è ammalato una sola volta dalla nascita.
La mamma è ovviamente felicissima di non aver seguito i consigli dei medici: «Avremmo perso un bambino in buona salute se avessimo fatto una scelta diversa».
Jordan Squires raccomanda alle donne incinte di chiedere un secondo parere medico in caso di dubbi legati ad una simile diagnosi prima di decidere di abortire.
Nel corso di un esame di routine alla 12esima settimana di gravidanza, una futura mamma è stata informata del fatto che il bambino sarebbe nato con ogni probabilità affetto da sindrome di Down. Per questo le hanno consigliato di abortire il giorno stesso, suscitando la collera della giovane inglese.
Quando era al terzo mese di gravidanza, Jordan Squires, 22 anni, originaria di Middlesbrough, si presentò dal ginecologo assieme al marito Jonathan (30 anni) per un'ecografia di routine. Sulla base delle immagini, i medici segnalarono un'accumulo di liquido a livello del collo del feto e ne dedussero una quasi certa sindrome di Down: un'anomalia genetica che causa un ritardo mentale e delle malformazioni fisiche.
Come riferito da Squires al «Daily Mail», le venne perciò consigliato di abortire il giorno stesso. Non furono prese in considerazione altre opzioni o consulti, né concesso altro tempo per riflettere. Ciò suscitò la collera dei giovani genitori, contro quella che ritennero una decisione unilaterale. Mentre loro erano determinati a dare alla luce il figlio e a riempirlo d'amore. Rifiutarono un esame del liquido amniotico, che avrebbe reso certa la diagnosi, ma comportato rischi per il bambino.
Così Jordan Squires ha portato il bimbo al termine della gravidanza, ma il parto è stato difficile nonostante le contrazioni. La giovane mamma ha subito perciò un taglio cesareo d'urgenza e ha datoalla luce un bebè di 4kg e 400 grammi. Che nella sorpresa generale, era in perfetta salute. Secondo la mamma, il piccolo Jay, che festeggerà due anni a febbraio, si è ammalato soltanto una volta da quando è nato. Ha spiegato al «Daily Mail» di essere ovviamente felicissima di non aver seguito i consigli dei medici: «Avremmo perso un bambino in buona salute se avessimo deciso diversamente».
Malgrado il sollievo, la giovane mamma resta furiosa con i dottori, che secondo la sua opinione hanno effettuato una diagnosi affrettata e l'hanno spinta ad abortire: «Abbiamo avvertito molta pressione affinché interrompessimo la gravidanza. Non ci è stato fornito alcun sostegno né consulenza nel caso in cui avessimo voluto prendere una decisione diversa». È per questo che la donna consiglia alle persone alle quali viene indicata una tale diagnosi di chiedere un secondo parere medico prima di decidere di abortire.
Un'apicultrice incinta posa con api e serpenti
Un'apicultrice incinta posa con api e serpenti
Per le foto della sua gravidanza, Emily Mueller gioca la carta del mito e degli animali potenzialmente pericolsi.
Vestita con un abito bianco, la futura mamma di 34 anni posa, con fare innocente, insieme ad un serpente a guida di collana…
... o come una novella Eva con un pitone giallo attorno al collo.
Mueller ha già tre figli, Cadyn (11), Madelynn (4) e Westyn (2).
la fotografa Kendrah Damis non risparmia elogi nei confronti della sua audace cliente: «Le sue idee sono uniche proprio come lei. È uno dei motivi per cui mi piace tanto!»
In questa foto l'apicultrice ricoperta di api, interpreta Cleopatra.
La malattia che pietrifica la pelle
Malattia che pietrifica la pelle
La pianta dei piedi di questi bambini è terrificante: sono infatti affetti da una rarissima malattia ereditaria chiamata «ittiosi epidermolitica».
Quattro dei bambini di una famiglia povera di Karachi, in Pakistan, presentano gli stessi sintomi.
I loro piedi e le loro mani somigliano alla crosta terrestre piena di fenditure di un paesaggio rinsecchito.
I bambini non possono mettere le scarpe e soffrono costantemente.
Habibullah Bhatti (a sinistra, 19 anni), Mehrunisa (a destra, 15 anni), Nasebullah Bhatti (secondo partendo da sinistra, 10 anni), e Khairunisa (secondo partendo da destra, 6 anni) non possono condurre una vita normale.
La pelle dei loro piedi è secca e dura come la pietra.
Tutto è cominciato tre anni fa, quando il più giovane ha presentato i primi sintomi: «Uno spesso strato di pelle si è formato sui suoi piedi, ed è diventata dura come roccia in pochi mesi», hanno raccontato i suoi genitori Nazir Bhatti e Abida al quotidiano britannico «Daily Mail».
I genitori non hanno le risorse economiche per una visita dal medico o in ospedale.
La famiglia, che vive in condizioni estremamente precarie vicino Karachi, la più grande città del Pakistan, è già sufficientemente messa alla prova per far fronte ai bisogni quotidiani.
Il solo sollievo consiste nel versare regolarmente acqua calda sui piedi, ma l'evoluzione della malattia non può essere arrestata.
Un poliziotto di nome Fida Hussain Mastoi ha visto per caso le foto di questi bambini. E le ha mostrate a un dermatologo a Karachi.
Quest'ultimo ha stabilito una diagnosi: i quattro fratelli e sorelle sono affetti da questa malattia ereditaria, che tocca soltanto una persona su 200'000. Mastoi ha preso un appuntamento con il medico, che, si spera, potrà fare qualcosa per attenuare la sofferenza di questi giovani.
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