Spettacolo Vittorio Sgarbi indagato, deve al fisco 715mila euro: «Qualcuno vuole punirmi»

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26.10.2023 - 11:00

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Il Sottosegretario delegato per l’Arte e l’Architettura Contemporanea è indagato dalla Procura di Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Vittorio Sgarbi è finito sotto il mirino della Procura di Roma: deve al fisco 715mila euro.

Secondo la ricostruzione dei pm, il Sottosegretario delegato per l’Arte e l’Architettura Contemporanea si è macchiato del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

La vicenda ruota intorno all’asta del 2020 dell’opera di Vittorio Zecchin del 1913, Il giardino delle Fate, aggiudicatasi dalla fidanzata di Sgarbi, Sabrina Colle.

Stando all’accusa degli inquirenti tuttavia l’acquirente doveva essere accreditato come Sgarbi stesso.

«Per questo i magistrati gli contestano la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte come previsto dall’articolo 11 della legge 74 del 2000, che punisce chiunque «Al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte … aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva»», riporta l’inchiesta effettuata dal Il Fatto Quotidiano. Pronta la replica di Sgarbi che rispedisce al mittente le contestazioni.

«Il dipinto è stato donato alla mia fidanzata da Corrado Sforza Fogliani, come risulta da bonifico. Avrà diritto di avere un quadro? Io inoltre non ho mai partecipato all'asta. Il quadro è stato battuto dalla mia fidanzata, è intestato a lei, ed è notificato dallo Stato a suo nome. Lei batte il quadro e dopo un certo tempo, attendendo di pagarlo, ne parla con Sforza Fogliani che decide di regalarglielo», ha puntualizzato Sgarbi.

Oltre a questo però c’è un evidente conflitto di interesse nelle consulenze, nelle presentazioni e negli eventi a pagamento tenute da Sgarbi, che, in quanto Sottosegretario, non risultano lecite secondo la legge n. 215/2004 all’articolo 2.

«Il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati».

Immediata la controffensiva del critico d’arte.

«Non posso fare una conferenza? Chi mi proibisce di fare il giurato di Miss Italia? (…) Qualcuno vuole vendicarsi di qualcosa che non so».

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