Spettacolo Alexander Skarsgard è un «femminista»

CoverMedia

7.2.2018 - 13:11

Source: Covermedia

L’attore svedese definisce «disgustose» le continue disparità di trattamento tra uomini e donne a Hollywood, e non solo.

Alexander Skarsgard si schiera al fianco delle donne nella battaglia contro le molestie, ormai da mesi tema di attualità a Hollywood.

L’attore ha ottenuto un successo mondiale grazie alla serie Big Little Lies, al fianco di Reese Witherspoon e Nicole Kidman, in cui ha interpretato la parte di un marito violento.

Nel cinema, così come in molti altri settori lavorativi, continuano ad esistere diseguaglianze e disparità di trattamento tra uomini e donne: un fatto che il «femminista» Skarsgard definisce semplicemente «disgustoso».

«C’è un doppio standard nel mondo del cinema - ha dichiarato il 41enne -. L’ho notato con molte attrici con cui ho lavorato e che sono mie amiche. È disgustoso».

«Non è un problema che esiste solo a Hollywood. Penso che esista in molte altre professioni, dove gli uomini occupano una posizione di potere superiore alle donne. Per questo ritengo che le donne si stiano dimostrando coraggiose nel volerne parlare. Credo che sarà fondamentale affinché le cose possano davvero cambiare».

L’attore, nato e cresciuto nella progressista Svezia, attribuisce alle sue radici la sua mentalità di larghe vedute. «Sono un femminista al 100%. La Svezia è un paese moderno. In fatto di diritti civili, è avanti rispetto a molti altri paesi del mondo».

Crescere in una famiglia di attori, per Alexander, figlio di Stellan Skarsgard e fratello della star di «It» Bill Skarsgard, non è sempre stato facile.

«La gente parlava di me ma io non avevo la minima idea di chi io fossi. Ciò ha minato profondamente la mia autostima. Se una ragazza mi guardava o sembrava essere interessata, io automaticamente pensavo che lo fosse solamente perché mi aveva visto al cinema. Mi sono sentito a lungo come una persona senza alcun valore. Volevo che le ragazze a scuola si interessassero a me perché ero divertente, carino o simpatico, non famoso. È questo quello che serve a un bambino di 13 anni? A 40 le cose non credo poi siano cambiate…».

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