Doccia freddaBarbara D’Urso cacciata da Mediaset: «Dolore e rabbia. Non ho concordato niente!»
Covermedia
5.7.2023 - 11:30
La conduttrice napoletana non ci sta a chiudere i rapporti con Mediaset tenendo la bocca cucita e racconta la sua verità: «Il 28 giugno vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sarò più».
Covermedia
05.07.2023, 11:30
05.07.2023, 11:35
Covermedia
Dopo il benservito di Mediaset, che ha depennato Barbara D’Urso dai palinsesti, cancellando di fatto il suo programma «Pomeriggio 5», arriva la replica al vetriolo della conduttrice, decisa a dare battaglia.
«Il sentimento dominante? Il dolore, unito allo sgomento e alla rabbia. La cosa che mi fa più male è che non mi hanno permesso di salutare il mio pubblico.».
«E con quel comunicato hanno fatto pensare che fossi d’accordo nella decisione: "Canale 5 e Barbara D’Urso hanno concordato che dalla prossima stagione l’artista non condurrà più Pomeriggio 5". Io non ho concordato niente», spiega la conduttrice napoletana nell’intervista rilasciata a Repubblica.
«Voglio dire la mia verità, far sapere come sono andate le cose. Ne ho sopportate tante – forse un giorno lo racconterò – ho messo la testa sotto l’acqua, perché lavoravo con passione. Ma questa volta no».
Ecco l'episodio che ha messo tutto in bilico
La situazione con Mediaset era tesa da tempo, in particolare un episodio ha incrinato i rapporti tra l’azienda e Barbarella.
«Il 26 marzo ero a teatro a Bari, su Canale 5 andava in onda Verissimo e su Rai 1 Domenica in, col mio videomessaggio di 90 secondi per la mia amica Gabriella Labate, la moglie di Raf. Messaggio autorizzato dal direttore delle news Crippa e da Restelli. Bene.
«Sull’account QuiMediaset esce il seguente tweet: «Che cosa antipatica. Troie mi pare azzeccato Silvy», sotto la foto mia e di Mara. Resta solo 2 minuti, chi ha le chiavi per entrare lo cancella. L’account dichiara di essere stato hackerato e il giorno dopo QuiMediaset si scusa con le persone offese e i follower ammettendo che è stato un errore interno.»
«Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata «troia», ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami troia? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione».
Ed è a questo punto che qualcosa cambia.
«Vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sono più»
«Ho cominciato a pensare che forse a Mediaset non ero più gradita. Pongo il dubbio a Lucio Presta, che nel frattempo si occupa professionalmente di me e con cui mi confronto: «Se non mi vogliono più bene, vado via». Incontra Marco Leonardi, nominato direttore risorse artistiche, con il consulente Restelli. Vorrebbero continuare l’accordo per i due anni successivi, alle stesse condizioni economiche e editoriali».
Mediaset però decide di temporeggiare senza comunicare nulla a Barbara che riceve la doccia fredda solo a fine giungo.
«Vado in campagna, Lucio dialoga con l’azienda, che conferma di voler trovare un prime time. Il 26 giugno lo chiamano: «Ti può ancora essere utile chiudere in anticipo il contratto?, C’è la possibilità di far cominciare Pomeriggio 5 da chi lo condurrà dopo». Non è utile, a fine giugno coi palinsesti chiusi dove si va? Potevano dirlo ad aprile», ricorda Barbara.
«Sentenza definitiva. Chiunque sarà, comincerà a settembre, non a gennaio. Il 28 vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sarò più».