Beatrice Venezi, io, le Sorelle di Mozart e la tv
Racconto le musiciste dimenticate. Sanremo? E' il sogno di tutti
ROMA, 07 NOV – Musiciste geniali, compositrici innovative, interpreti sublimi spesso dimenticate dalla storiografia ufficiale. Sono 'Le sorelle di Mozart' raccontate nel nuovo libro di Beatrice Venezi, in uscita per Utet il 10 novembre, mentre la bacchetta di origini lucchesi, 30 anni, lontana dal podio per via delle restrizioni anti Covid, veste i panni del giudice in tv ad AmaSanremo.
«L'idea di questo libro è nata durante il lockdown: dopo il successo di 'Allegro con fuoco' (uscito nel 2019, ndr) con la casa editrice abbiamo pensato di allargare il messaggio a un pubblico ancora più vasto», spiega all'ANSA Venezi, direttore dell'Orchestra della Toscana e dell'Orchestra Milano Classica, esperta del repertorio pucciniano, che ha calcato il podio in tutto il mondo, dal Giappone all'Argentina, dal Libano al Canada. In una galleria appassionante, tra vite private, talento e determinazione, intraprendenza e tecnica, ecco Ildegarda di Bingen, devota di Sant'Orsola nell'alto Medioevo, monaca geniale che usava il canto per comunicare con Dio. Le grandi compositrici del Barocco, Maddalena Casulana, Barbara Strozzi, Francesca Caccini. E poi nel Sette-Ottocento Nannerl Mozart, la sorella di Wolfgang Amadeus, eccellente compositrice, pianista, insegnante di clavicembalo. La sorella di Mendelssohn, Fanny, prolifica, creativa, instancabile. E ancora Clara, la moglie di Schumann. Fino ad arrivare ai giorni nostri, a Maria Callas, Nadia Boulanger, Martha Argerich, Björk.
Beatrice Venezi ha accettato «con gioia» il ruolo di giudice ad AmaSanremo, il programma condotto da Amadeus su Rai1 per dare spazio ai giovani che si giocano il grande salto verso l'Ariston. «E' un'esperienza positiva, anche sfidante, confrontarmi con un genere completamente diverso dal mio e formulare un giudizio in 45 secondi davanti alla tv. Mi sento perfettamente a mio agio, grazie ad Amadeus e ai miei compagni di avventura, Luca Barbarossa, Morgan e Piero Pelù: chiaramente il mio orecchio capta aspetti diversi, perché veniamo da background diversi, ma credo che questa ricchezza sia interessante anche per ragazzi». «Se mi piacerebbe ripetere l'esperienza al Festival? Il palco di Sanremo è il sogno di tutti. Perché no?«. (ANSA).
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