Spettacolo Berlino: Garrone, il mio Pinocchio inno alla povertà

ANSA

23.2.2020 - 17:00

Presentato il film con Benigni passato a Berlinale Gala

(di Francesco Gallo)

(ANSA) – ROMA, 23 FEB – «Si è vero, Pinocchio è un po' un inno alla povertà, ma mio padre e mia madre, che sapevano leggere, me lo avevano fatto conoscere. Ma non avrei mai immaginato che sarei stato l'unico attore al mondo a fare sia Pinocchio che Geppetto, mi manca a questo punto solo la Fata Turchina». A parlare così è un brillante Roberto Benigni che insieme a Matteo Garrone ha presentato stamani nella sezione Berlinale Special Gala il 'Pinocchio' in cui interpreta Geppetto.

E aggiunge poi il premio Oscar in conferenza stampa: «Certo ho lavorato con tutti, Federico Fellini, Marco Ferreri, Woody Allen, Jim Jarmusch e Bertolucci, ma lavorare con Matteo Garrone è tutta un'altra cosa, è talento puro. Una volta ha bloccato il set solo perché non amava il colore di una coperta. Garrone – sottolinea Benigni – lavora con la precisione di Visconti e la povertà di Rossellini. Uno stile completamente italiano il suo. È vero nella sua opera c'è Tim Burton, ma anche i nostri Macchiaioli».

Sul web è virale un video in cui si vede un padre che in Siria fa credere alla figlia Selva che la guerra sia tutto un gioco, pur non avendo mai visto La vita è bella. Così replica Benigni: «Sono contento di questo. Vuol dire che certe cose accadono davvero. Un papà vero che fa? Protegge i suoi figli e Geppetto è il padre per eccellenza».

Infine da lui il racconto di come Coppola gli aveva proposto a un certo punto di fare Pinocchio:«ci siamo visti più volte e ne abbiamo parlato, ma poi non se n'è fatto nulla». (ANSA).

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