Spettacolo Clive Davis, querelato dall’ex chef: non pagava gli straordinari

Covermedia

10.4.2021 - 09:39

Clive Davis
Clive Davis

Il magnate della musica sta fronteggiando un'azione legale per aver costretto il dipendente a pulire, lavare i piatti, fare la spesa e aiutare la governante, oltre ovviamente a dover cucinare tutti i pasti.

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Clive Davis è finito al centro di una diatriba legale.

La questione ruota intorno a presunti straordinari non pagati all’ex chef, che denuncia orari di lavoro maggiorati rispetto agli accordi presi.

In particolare, oltre a dover cucinare tutti i pasti del mogul, l’uomo era costretto a

pulire e lavare i piatti, fare la spesa, aiutare la governante a passare l'aspirapolvere e sollevare oggetti pesanti.

Nei documenti del tribunale ottenuti dal New York Post, e depositati alla Corte Suprema del Queens mercoledì 7 aprile, si legge che Hernando Hoyos «veniva mandato dalla famiglia del signor Davis al supermercato due volte al giorno, nel bel mezzo della pandemia. A volte lo mandava persino al supermercato per comprare comprare un solo Jalapeno. Mentre altri erano in quarantena nei primi mesi della pandemia, il signor Hoyos ha rischiato la sua salute per il signor Davis e la sua famiglia».

All'inizio di luglio, Davis, che ha recentemente rivelato di avere la paralisi di Bell, avrebbe permesso allo chef di prendersi mezza giornata libera ogni settimana in cambio del tempo extra lavorato, salvo poi rimangiarsi la parola due settimane dopo.

Quando però Hoyos ha richiesto il corrispettivo degli straordinari non pagati, è stato licenziato.

L’uomo chiede ora 250 dollari (212 euro) per ogni settimana lavorata senza risarcimento, oltre a spese legali e danni non specificati.

Tuttavia, l'avvocato di Davis, Donald Zakarin, ha respinto la denuncia legale.

«Omettono anche fatti materiali, incluso il fatto che il signor Hoyos ha chiesto al signor Davis di pagarlo due volte: una richiesta inappropriata che il signor Davis ha debitamente respinto».