Diario di tonnara tra mito e sacro
La cultura dell'antica pesca nell'opera prima di Zoppeddu
ROMA, 26 OTT - Un documentario volutamente lento con i tempi di una volta e con quelle facce di italiani che non ci sono più. Un ritorno al passato quello di Giovanni Zoppeddu in 'Diario di tonnara', passato in selezione ufficiale alla Festa di Roma e in sala con Istituto Luce nel 2019, che racconta, con immagini di repertorio e interventi creativi, la cultura della antica pesca al tonno fatta di attesa, mito, sacro.
Quasi un rito pagano quello della tonnara condotto dal Rais, capo indiscusso dei suoi fedeli tonnaroti, ma anche un inno alla fatica del vivere e a quella naturale propensione di una comunità a riconoscersi nelle tradizione e nel rito tipica di una sicilianità capace, come è per la festa di Sant'Agata a Catania, di mettere a braccetto con disinvoltura paganesimo e sacro. Un documentario che si fa comunque interprete di storie di mare attraverso il massiccio utilizzo di immagini di repertorio di maestri come De Seta, Quilici, Alliata e con la voce fuori campo di Ninni Ravazza, sub e giornalista.
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