Spettacolo Diletta Leotta su Sanremo: «Il mio discorso è stato frainteso»

CoverMedia

7.2.2020 - 11:13

Source: Covermedia

Il volto di DAZN si difende a “Storie italiane” per critiche ricevute dopo il suo monologo sulla bellezza.

Non è piaciuta Diletta Leotta sul palco di Sanremo.

Nella prima serata del Festival, Amadeus ha scelto la presentatrice sportiva e Rula Jebreal, protagoniste di due monologhi.

Ma se la giornalista palestinese ha catturato l’attenzione del pubblico con un monologo sulla violenza femminile, Diletta ha puntato tutto sulla bellezza, un argomento scomodo, che non è andato giù all’audience etichettando il discorso come “superficiale”.

Ecco perché il volto di DAZN ha scelto di difendersi nel salotto di “Storie Italiane” condotto da Eleonora Daniele.

«Non è stato compreso il mio monologo, le persone hanno capito solo una parte».

In suo supporto è arrivata anche la madre che ha puntato il dito contro le giornaliste promotrici della polemica: Monica Leofreddi, Francesca Barra e Selvaggia Lucarelli.

«… Come al solito siamo proprio noi donne le peggiori odiatrici, le peggiori nemiche di noi stesse, ci facciamo prendere non so da cosa. Il monologo di Diletta voleva essere un inno ironico rivolto a tutti, specialmente alle giovani donne, alle ragazze, per spronarle a studiare a fare sacrifici pur di realizzare i propri sogni», scrive la donna piccata.

«Una grande delusione assistere agli attacchi di donne, giornaliste e donne dello spettacolo, tutte donne, anche donne che contano, che si fanno sentire, attacchi verso una giovane ragazza che vuole trasmettere un messaggio positivo, che ha avuto con ironia il coraggio di invecchiarsi davanti al mondo intero, invece di essere solidali, di rafforzare tutte insieme il nostro diritto a non essere solo belle, ma a guardare oltre, a valori più profondi basati sulla famiglia e sulla realizzazione professionale, invece di combattere e unirci tutte insieme per dare a noi donne voce, il diritto di andare a testa alta, di essere forti, di non avere paura del tempo che passa, tiriamo fuori bassezze come il rifarsi, la chirurgia, cattiverie da peggiori hacker, forse così si tira fuori la propria insoddisfazione, la propria rabbia, con cattiveria, cattiveria rivolta anche contro mia madre, una nonna che ha amato la famiglia e che attraverso cose semplici come una crostata al mandarino fatta con amore insieme ai suoi nipoti, ci ha trasmesso valori forti che vanno oltre l’aspetto fisico.

Una grande delusione, non siamo capaci di unirci per rafforzare il nostro diritto ad essere donne tutte insieme diversamente belle, siamo noi le prime a non guardare oltre la facciata esterna, cosa pretendiamo, oltre c’è molto di più».

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