ConfessioniJan Ullrich tra doping, alcol e cocaina: «Adesso ho fame di vita»
Covermedia
22.11.2023 - 12:59
L’ex campione tedesco parla a cuore aperto del suo tracollo nel mondo delle dipendenze: «Bevevo due bottiglie di whisky al giorno, la cocaina mi ha trasformato in un mostro».
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22.11.2023, 12:59
22.11.2023, 13:37
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Jan Ullrich si mette a nudo nel documentario in uscita il 28 novembre su Amazon Prime Video, intitolato «Der Gejagte» (La Preda).
A sedici anni dal ritiro, l’ex ciclista che ha vinto un Tour de France, una Vuelta a España, un oro e un argento olimpico a Sidney 2000 e due titoli iridati a crono, parlerà nelle quattro puntate anche del doping e della dipendenza da alcol e cocaina.
«Ho imparato molto rapidamente che il doping era diffuso – dice Ullrich – Mi hanno insegnato: sei bravo, hai un grande talento, ti alleni con tantissima dedizione, hai tutte le qualità che ti servono. Ma se vuoi mantenere questo livello devi farlo. La percezione diffusa all’epoca era che senza aiuti sarebbe stato come partecipare a una sparatoria armati solo di coltello. L’atteggiamento generale era: se non lo fai, come sopravvivrai alla gara?».
Il 50enne ammise l’uso di sostanze illecite solo nel 2013.
«I miei avvocati mi avevano consigliato di rimanere in silenzio. Ho seguito il loro consiglio, ma ne ho subito le conseguenze per molto tempo. Nel 2006 non potevo parlare perché non volevo essere un traditore: se avessi parlato avrei trascinato molte persone con me. Non è stato facile restare in silenzio per tanti anni. Il mio passato pesava molto sulla mia anima».
Fu proprio questo trauma a spingere l’ex campione nelle braccia della droga e dell’alcol.
«Non avrei potuto cadere più in basso di così. Il vino divenne whisky. All’inizio ne bevevo una bottiglia al giorno, poi al massimo due. Era un anestetico. La cocaina mi ha trasformato in un mostro in un istante».
Ullrich ha però scelto di dire basta, per amore della famiglia: la moglie lo aveva minacciato di non fargli più vedere i figli.
«Sapevo che dovevo fare qualcosa se volevo rivederli. Adesso ho di nuovo fame di vita».