Cambio all'ultimo minuto Julia Roberts su Pretty Woman: «Nel finale originale Vivian faceva una brutta fine...»

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6.6.2019 - 08:29

Celebrities attend Los Angeles Premiere of AmazonâÄôs HOMECOMING at Regency Bruin Theater âÄì Westwood Village

Featuring: Julia Roberts
Where: Los Angeles, California, United States
When: 24 Oct 2018
Credit: Brian To/WENN.com
Celebrities attend Los Angeles Premiere of AmazonâÄôs HOMECOMING at Regency Bruin Theater âÄì Westwood Village Featuring: Julia Roberts Where: Los Angeles, California, United States When: 24 Oct 2018 Credit: Brian To/WENN.com
Source: Brian To/WENN.com

L’attrice rivela dei retroscena inediti sul cult, per cui inizialmente era stato scelto il titolo di «3000».

Julia Roberts aveva perso le speranze di essere scritturata per «Pretty Woman».

Le possibilità di interpretare la parte di Vivian Ward erano vicine allo zero, poiché oltre alla concorrenza (ai casting si presentarono attrici di fama mondiale, tra cui la Premio Oscar Patricia Arquette), il film ebbe dei grossi problemi di produzione.

La pellicola inizialmente si sarebbe dovuta intitolare «3000» ed era previsto un finale decisamente più drammatico da quello noto al pubblico.

Nella versione distribuita, Edward Lewis (Richard Gere) arriva nell’appartamento di Vivian dichiarandole il proprio amore poco prima che la donna lasci Los Angeles.

Ecco come sarebbe dovuta andare

I produttori del piccolo studio che si stava occupando della pellicola avevano pensato a una conclusione ben diversa.

«Se la memoria non mi tradisce, (Edward) la scaraventava fuori dall’auto, le tirava i soldi in faccia e se ne andava, lasciandola in un vicolo sporco - ha dichiarato la Roberts a Variety -. Avevo ottenuto la parte in “3000”. Mi fa piacere che mi stiate facendo questa domanda, ma io non avevo chance di prendere parte a quel film. Era nelle mani di una piccola compagnia cinematografica che era fallita nel weekend, e il lunedì successivo io mi ero ritrovata senza lavoro».

Julia aveva perso le speranze, prima della svolta che ha cambiato la sua carriera. Il film infatti passò alla Disney e poi nelle mani del regista Garry Marshall.

«Pensavo: “È andato alla Disney?”. “Ne faranno una versione animata?” - ha ricordato la 51enne -. Poi è arrivato Garry Marshall e, per via del grande essere umano quale è, ha ritenuto giusto incontrami. Sapeva che la parte era mia e che l’avevo persa in tre giorni. Così hanno praticamente cambiato tutto, avvicinandolo a qualcosa che era nelle mie corde».

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